Bombe e persecuzioni contro i cristiani I volti di un genocidio

Sono la comunità più oppressa del mondo In Regione la mostra sulle vittime dell'odio

Il dramma dei cristiani perseguitati torna tragicamente d'attualità. La strage dei copti in Egitto è stata pianificata in una domenica cruciale. «Gli attentati si verificano prevalentemente in coincidenza dei tempi liturgicamente forti: la strage nella cattedrale di Abbasseya al Cairo pochi giorni prima dello scorso Natale e ora quella della Domenica delle Palme a ridosso della Pasqua. Se questa fosse la principale causa, allora si dovrebbe parlare di vero e proprio odio alla fede». Lo spiega Alessandro Monteduro, direttore di Acs-Italia. «Aiuto alla Chiesa che Soffre» è una Fondazione con sede in Vaticano fondata nel dopoguerra per aiutare i 14 milioni di sfollati tedeschi in fuga dalla Germania Orientale. Da subito ha sostenuto i fedeli dell'Europa dell'est occupata dal comunismo, che erano costretti a nascondere la propria fede. Ora il muro del Comunismo è crollato ma i cristiani sono oppressi in tante parti del mondo. Proprio nel tempo pasquale Regione Lombardia ha deciso di allestire con Acs, nella sala espositiva di via Galvani (fino al 21 aprile), una mostra fotografica per rompere il silenzio e restituire speranza alle comunità oppresse: «I cristiani perseguitati. I volti delle vittime della persecuzione anticristiana, gli interventi per non lasciarli soli». La mostra era stata proposta l'estate scorsa al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, e in quella occasione il presidente della Regione Roberto Maroni e l'assessore Cristina Cappellini (Culture, Identità e autonomie) hanno deciso di portarla a Milano: «Tengo molto a questa iniziativa - spiega oggi l'assessore - non si tratta di una mostra comunemente intesa, nel senso che non vuole solo mostrare le barbarie dell'Isis, di Boko Haram o di altri gruppi terroristici a danno delle comunità cristiane, ma vuole anche favorire una presa di coscienza sul genocidio in corso e dare una risposta significativa, come si può vedere nell'ultima suggestiva stanza della mostra». «Quando pensiamo al tema dei cristiani perseguitati non dobbiamo pensare solo ai terribili attentati come quelli di domenica in Egitto, piuttosto che a quelli perpetrati a Dacca, a Garissa o a Lahore, ma anche ai soprusi e alla violenze quotidiane a cui sono sottoposti i cristiani in Paesi come ad esempio l'Eritrea, il Sudan, l'Arabia Saudita, la Cina, la Corea del Nord. La comunità cristiana è oggi la più perseguitata al mondo e questo dovrebbe allarmarci tutti, mentre vedo ancora troppa indifferenza nell'opinione pubblica, nella politica, nei media». In chiesa,

al ristorante, in una scuola o al parco: l'odio può

colpire ovunque ma il messaggio è comunque di speranza, la risposta c'è: l'informazione contro il silenzio, il sostegno concreto o spirituale (per chi crede) a chi è impegnato contro il genocidio, l'aiuto ai cristiani.

AlGia

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