Boom di violenze sulle donne in casa Ma sono triplicate le richieste di aiuto

Le richieste di aiuto sono triplicate. I casi di violenza in casa sono aumentati di oltre il 50 per cento. E le vittime sono sempre loro, le donne che per lo più trovano il loro carnefice tra le mura domestiche. Se ne parla, tanto. Eppure la violenza sulle donne non solo non accenna a diminuire ma continua a aumentare. Specie quella più nascosta, quella che si consuma dentro casa. Rispetto a due anni il numero dei casi è salito del 53 per cento e del 15 per cento rispetto al 2012. Sono questi i dati del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD), il centro della Clinica Mangiagalli, Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano, punto di riferimento della Regione Lombardia che funziona come servizio di emergenza grazie alla collaborazione con la Medicina Legale dell'Università degli Studi di Milano, l'ASL e il Comune. Il confronto tra dati registrati fino al 15 ottobre di quest'anno rispetto allo stesso periodo di due anni fa dimostra infatti che in generale il numero delle violenze sulle donne non accenna a diminuire. Sono state 11 in più le persone che si sono rivolte al servizio (il 23 per cento in più) per un totale di 590 accessi. E tra queste ancora di più sono state le violenze in casa. Sono aumentate rispetto a due anni fa ma sono aumentate anche rispetto allo scorso anno. Se si confrontano infatti i dati del 2012 si contano 77 casi di violenza in più (il 15% in più) per un totale di 513 casi in totale). E anche qui ad aumentare sono sempre le violenze domestiche che registrano un incremento del 44 per cento. In calo invece i casi in cui le vittime sono gli uomini. Nel 2012 erano stati registrati 26 casi, nel 2013 invece sono stati solo 9. Per il resto a essere vittime sono sempre loro le donne. Che per lo più come dimostrano i dati trovano il loro aguzzino proprio dentro casa. Ma forse le donne ora chiedono di più aiuto. Le richieste al Servizio di emergenza svolto da assistenti sociali e psicologi rispetto a due anni fa registra il 314% in più, arrivando addirittura a un picco di 460% nel week end. Secondo Alessandra Kustermann, responsabile dell'SVSeD, tra i fattori anche la crisi economica e l'aumento della disoccupazione maschile.

Quest'ultima «determina una maggiore tendenza alla depressione legata alla perdita di ruolo sociale da parte degli uomini - spiega - una difficoltà a gestire le relazioni con la partner e con gli eventuali figli, un aumento dei conflitti famigliari per le maggiori difficoltà economiche che possono sfociare in maltrattamento psicologico e fisico. La Regione ha programmato una settimana (fino al 25 novembre Giornata mondiale) dedicata a questo tema con dibattiti e iniziative ad hoc e una serie di progetti finanziati con 1,25 milioni di euro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica