Brebemi, guerra su traffico e pedaggi

Quanto costa la nuova autostrada, cosa manca per un sistema di viabilità moderno in Lombardia

BergamoLa percorreranno 60mila auto al giorno. Lunga 62 chilometri e 100 metri, Brebemi conta due barriere di esazione a Chiari (Brescia) e Liscate (Milano), sei caselli automatizzati (a Chiari Ovest, Calcio, Romano di Lombardia, Bariano, Caravaggio e Treviglio) e nove svincoli diretti con la viabilità locale. Farà risparmiare milioni di ore di coda agli automobilisti. E - secondo i calcoli della società realizzatrice - ridurrà del 60 per cento il traffico pesante sulla viabilità locale. L'opera è costata 1,6 miliardi, per il 79% finanziati con prestiti bancari (il restante 21 arriva da risorse messe in campo dai soci). Ma quanto costa a chi la percorre?

Un'auto che parte da Brescia e arriva a Milano spende al massimo 10 euro e 50. Se si ferma a Caravaggio 6. A Treviglio 7. Sono i pedaggi in vigore da ieri, primo giorno di apertura della nuova A 35, inaugurata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal governatore lombardo Roberto Maroni a Fara Olivana. I «soliti grillini» hanno organizzato un presidio, al grido di «BreBeMi abbraccio mortale». E parlano di un'opera «inutile e dannosa», che «su Segrate e sui comuni limitrofi, già intasati dal traffico», riverserà «tutti i veicoli in entrata e in uscita da Milano, attraverso le strade provinciali Rivoltana e Cassanese, non attrezzate per assorbire l'incremento veicolare previsto». Anche Legambiente è partita all'attacco: «La Brebemi costerà per gli autoveicoli 15 centesimi a chilometro - ha dichiarato Dario Balotta, responsabile trasporti del Cigno verde per la Lombardia - più del doppio della parallela A4, che costa 7 centesimi a chilometro. Sarà peggio per i Tir che contro i 17 centesimi a chilometro della A4, pagheranno per transitare sulla Brebemi 36 centesimi a chilometro, più del doppio. Automobilisti e camionisti saranno tosati come pecore». Dalla Brebemi rispondono che la nuova A35 costa «un po' di più» rispetto alla A4, ma «fa risparmiare in carburante e in tempo». Gli automobilisti milanesi e lombardi, in base alle loro esigenze (punto di partenza e tempo a disposizione) possono scegliere la soluzione più conveniente. Di certo oggi hanno a disposizione un'opzione in più. In generale, su Brebemi e viabilità lombarda, restano diversi nodi da sciogliere. Il primo è il completamento della Tangenziale est esterna. Ma anche, come ha rilevato Assolombarda con il consigliere Rosario Bifulco, il superamento degli ostacoli autorizzativi «che frenano il potenziamento delle tratte terminali di Cassanese e Rivoltana, necessarie a collegare la nuova autostrada con Milano e l'attuale Tangenziale est».

Il secondo nodo è Pedemontana. E proprio di Pedemontana ha parlato il governatore Roberto Maroni, che ha recapitato al governo un messaggio. A bloccare l'ultima opera - ha spiegato - sono questioni «già risolte fra le istituzioni, la Regione e il Governo, e che non comportano problemi di copertura finanziaria. La prima è il passaggio formale al Cipe per ratificare un accordo fatto sulla defiscalizzazione della Pedemontana. Se ne parla da mesi, ma non è ancora stato fatto. È una formalità, ma bisogna procedere il prima possibile, perché, altrimenti, i lavori per l'opera rischiano di bloccarsi.

La seconda questione riguarda la firma di un decreto, ora sul tavolo del ministro Padoan, che dà attuazione a un provvedimento del governo, che prevede il passaggio alla Regione della proprietà delle grandi società della Provincia che realizzano le infrastrutture». «Abbiamo risolto tutti i problemi - ha concluso Maroni - manca solo la firma del ministro dell'Economia».

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