Le ali di Milano

Brunini: "Aeroporti pronti a sostenere il ripresa economica"

World Routes 2021, l'ad di Sea al convegno "Vip Airline Leadership Programme": "Malpensa, Linate e Bergamo non hanno mai gettato la spugna, il recupero si sta consolidando". Il ministro Garavaglia: "Pronti ad aprire nuovi corridoi turistici". L'ad di Ita Lazzerini: "Linate per noi altamente strategico"

Brunini: "Aeroporti pronti a sostenere il ripresa economica"

Malpensa, Linate, Bergamo: tre aeroporti che “che sono ben posizionati per fare il loro contributo e il loro sostegno alle ambizioni di Milano, della Lombardia e dell’Italia”, Armando Brunini, amministratore delegato di Sea rilancia la strategia della ripartenza dell’economia che si basa anche sul recupero del trasporto aereo che “sta prendendo piede e mi auguro non faccia più alcuna retromarcia”. E lo fa in occasione del "Vip Airline Leadership Programme" che si è svolto a Palazzo Turati a Milano e precede il World Routes Milano 2021, la più importante fiera mondiale dell'industria del settore che si tiene al MiCo fino al 12 ottobre.

Un ragionamento realistico alla luce dei primi segnali di ripartenza degli aeroporti tenendo conto che “questo settore, a partire da Bergamo e da Milano, è stato gravemente colpito dalla pandemia ed è simbolico che oggi questo sia il luogo dove si riparte - ha sottolineato -. Non abbiamo gettato la spugna, la pandemia ci sta trasformando insegnandoci che rispetto al passato dobbiamo essere più collaborativi, più creativi e più efficienti per riavviare l'offerta ai nostri passeggeri con servizi migliori realizzando nel lungo termine un settore dell'aviazione più sostenibile, ricreando anche valore per gli azionisti e per il personale".

Al World Routes si lavora per ricostruire e rafforzare il network di rotte, soprattutto intercontinentali e Milano che ospita l’evento ha un ruolo centrale in uno scenario che richiede l’impegno di tutti, anche sul fronte della sostenibilità, la grande sfida dei prossimi anni. Sfida su cui Sea da tempo investe anche se da un lato il governo “ha lavorato benissimo nella gestione della pandemia”, gli aeroporti non sono rientrati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. E questa, spiega Brunini, “ci sembra un pò un paradosso: si chiede alla nostra industria di fare la sua parte nella transizione ecologica, avviando la decarbonizzazione, ma in questo momento non abbiamo risorse, perché siamo stati dissanguati e non sono ancora arrivati i ristori, così siamo costretti ad andare meno veloci su interventi volti alla sostenibilità ambientale".

Per quanto riguarda Malpensa il recupero “si sta consolidando anche se è meno forte di quello di Linate o di altri scali che sono più votati ai collegamenti domestici perché ha una grande vocazione ai voli internazionali e intercontinentali che soffrono di più, anche se ha una componente domestica e negli ultimi anni è diventata la base delle grandi compagnie low cost - easyJet, Ryanair, Wizzair - che stanno recuperando quote di mercato e investono sul traffico turistico. “Ci sono piccoli segnali sul lungo raggio con il ritorno con un volo settimanale di Cathay su Hong Kong e potrebbe tornare anche Thai, mentre Emirates è tornata volare con l’A380 - prosegue l’ad di Sea -. Sulle rotte per l’Estremo Oriente è la Cina è un mercato chiave e a gennaio avevamo concluso un accordo bilaterale molto importante ma nel breve termine la situazione è ancora bloccata. C’è solo Neos che opera su Nanchino, l’unico volo diretto dall’Italia. Oggi il mercato principale su cui operiamo è quello degli Stati Uniti grazie ai voli Covid tested e a brevissimo per i passeggeri italiani si potrebbero aprire nuove possibilità. Anche il Canada è ripartito, come il Medio Oriente. È chiaro che i volumi non sono quelli di prima come non lo sono quelli a livello europeo perché mancano i voli intercontinentali che alimentano i loro hub continentali per altre destinazioni nel Continente”.
Situazione diversa per Linate che è stato rimodernato perché “ha beneficiato di due fattori: il city airport è orientato al traffico domestico ed ha i voli contingentati e quindi i vettori per conservare gli slot devono utilizzarli al 50%. Ita invece dovrò farlo farlo ad esempio all’80% perché è considerata nuovo vettore”.

"Linate per noi è un aeroporto altamente strategico, dove abbiamo lottato con le unghie e con i denti per preservare il più possibile gli slot nella nostra negoziazione in Europa - ha detto Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita-Italia trasporto aereo - è un investimento che nei nostri piani si ripagherà molto velocemente con la ripresa del traffico aereo, già nella fase iniziale dell'estate dell'anno prossimo. Strategicamente non si può far partire una compagnia aerea nazionale senza presidiarlo, è fondamentale per il nostro business ed è uno degli asset da mettere sul tavolo quando parleremo con il nuovo partner” anche la Commissione Europea ci ha tolto il 15% degli slot". Diversa la strategia a Malpensa dove Ita punta solo su un volo passeggeri per New York e sta ragionando sull’apertura di una base cargo assieme a un player forte di settore.

Al ”Vip Airline Leadership Programme" è intervenuto anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “Il 2022 sarà l’anno della svolta, sono stati aperti in via sperimentale corridoi turistici Covid free fino al 25 ottobre e sono certo non avranno problemi. In base a quello che emergerà si può procedere in due modi: una semplificazione dei corridoi esistenti e un allargamento ai nuovi corridoi”. Siamo a Milano, abbiamo grandi aeroporti, aeroporti intercontinentali come Malpensa, è la catchment area più grande del Paese e il mercato vince sempre, va fatto crescere liberamente, non abbiamo bisogno di paletti ma di sviluppo. Per quanto riguarda Ita mi auguro che abbia tutte le possibilità di stare fortemente sul mercato, dipende dalla sua capacità, è il mercato che decide”, ha aggiunto.


Garavaglia ha poi confermato l’impegno del ministero del Turismo a “vendere meglio il prodotto Italia attraverso lo sviluppo del marketing digitale”, operazione da mettere in campo velocemente, visto che “altri Paesi più bravi di noi hanno già fatto negli anni scorsi, l’Italia ha capacità di crescita turistica decisamente superiore e riusciremo a recuperare quote di mercato”.

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