Bruti-Robledo: il Csm decide sullo scontro in Procura

Il primo punto fermo sullo scontro in Procura arriverà domani. La settima commissione del Csm dovrà valutare innanzitutto se - in uno dei più importanti uffici requirenti d'Italia - siano state violate le regole. Il braccio di ferro tra il procuratore Edmondo Bruti Liberati e uno dei suoi aggiunti, Alfredo Robledo, arriverà dunque a una svolta, dopo due mesi abbondanti di veleni, dall'ichiesta sul San Raffale al caso Ruby, dal fascicolo Sea fino allo scambio di accuse per le indagini su Expo 2015.
La settima commissione si esprimerà con una presa d'atto, che potrà contenere dei rilievi se riterrà che uno o entrambi i protagonisti della vicenda siano andati al di là delle regole. Ma non è finita, perché tra una decina di giorni si pronuncerà anche la prima commissione: in questo caso viene data quasi per certa l'archiviazione del fascicolo, perché l'alternativa sarebbe troppo drastica, l'apertura di una procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità.

Tutte e due le commissioni potrebbero però, nel caso di delibere che contengano comunque delle critiche, inviare gli atti ai colleghi che si occupano di incarichi direttivi - perché nelle loro decisioni future tengano conto della vicenda - o ai titolari dell'azione disciplinare: il ministro della Giustizia e il Pg della Cassazione, che ha già avviato accertamenti sul caso.

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