Cronaca locale

Caldaie accese 8 giorni dopo. Sì alle luminarie ma "light"

Via al decreto sui nuovi limiti. E Cesano dà l'esempio. Crisi, flop l'asta del Comune per un hotel vista Duomo

Caldaie accese 8 giorni dopo. Sì alle luminarie ma "light"

Si sono già accumulati troppi indizi ma la prova decisiva è attesa per oggi, il Comune potrà capire da un bando pubblico importante se dopo anni di grazia - vuoi per il caro materiali, energia e la situazione internazionale incerta - l'interesse di griffe e investitori sugli immobili pregiati del centro sta frenando. Due settimane fa è andato deserto il bando per una boutique di tre piani in piazza Scala, la scorsa una sola offerta (di Coima, ma rimasta in sospeso perchè non ha fatto un rilancio obbligatorio nelle aste con incanto) per la sede dell'Anagrafe nel quartiere Porta Nuova, a 50 metri dal Bosco Verticale. E ieri è andata deserta anche l'asta per aprire un hotel vista Duomo nel «Secondo Arengario», occupato fino ad oggi da Mondadori in piazza Duomo. Occhi puntati quindi questa mattina all'apertura delle buste (se ci saranno) per il palazzo in Galleria Ciro Fontana, all'uscita dal Salotto, che il canone vuole affittare a un prezzo minimo di 6 milioni di euro all'anno, obiettivo è realizzare un «luxury mall», un edificio con più griffe.

La crisi energetica accorcia di quindici giorni anche l'accensione dei termosifoni, prevista di rito il 15 ottobre al 15 aprile, e toglie un'ora al giorno, 13 invece di 14. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato ieri il decreto che prevede che l'abituale avvio dei caloriferi slitti di 8 giorni e lo stop sia anticipato di sette, anche se la mappa circolata ieri per la «zona E» indica l'avvio il 22 ottobre e la fine il 7 aprile. Il sindaco Beppe Sala ha sentito proprio ieri mattina Cingolani, «mi auguro visto il clima che ci sia un ritardo nell'accensione ma voglio vedere il decreto e poi decidere cosa fare a Milano» ha detto. E poche ore dopo la conferma. I Comuni potranno «con proprio provvedimento motivato» autorizzare anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. I valori di temperatura inoltre sono ridotti di un grado. Sala aveva avviato un tavolo di lavoro con A2a e Politecnico per studiare misure ad hoc in città. «Daranno anche un contributo in termini di consigli alle famiglie e alle imprese su come risparmiare energia, credo che ne verrà fuori qualcosa di buono» riferisce. Conferma che ci saranno anche quest'anno «le luminarie natalizie ma ovviamente più contenute e a led, ridurremo un po' gli orari magari ma penso che debbano rimanere».

Si muovono anche i sindaci dell'hinterland (e prima di Milano). A Cesano Boscone il Pd Simone Negri ha adottato un Piano d'azione contro il caro energia, prevede riorganizzazione degli uffici e contenimento dei consumi nelle strutture comunali. Sarà individuato un «energy manager» che monitori i consumi e proponga soluzioni. Il piano prevede già di ritardare di 8 giorni, al 23 ottobre l'avvio del riscaldamento negli uffici comunali mantenendo la temperatura a 19 gradi. Intende ridurre di un'ora i termosifoni e quindi rivedrà gli orari di lavoro, con giornata di smart working il venerdì. Per le riunioni fuori orario di lavoro sarà caldeggiata la modalità in videoconferenza. Un taglio a eventi nelle sale e spazi comunali durante l'inverno. Illuminazione stradale meno potente dall'1 alle 5 del mattino e spegnimento di notte di tutti gli impianti non necessari all'interno degli edifici comunali. «Stimiamo che la nostra spesa energetica sia quadruplicata negli ultimi mesi spiega Negri . Giusto chiedere aiuto al governo che sarà, ma solo dopo aver fatto la nostra parte. Affinché questo piano possa funzionare abbiamo bisogno della collaborazione e del coinvolgimento dei nostri dipendenti in primis, di chiunque usi le nostre strutture e di tutta la città. Il risparmio energetico deve diventare un mantra.

E vogliamo aiutare i più fragili, chi più di tutti paga gli effetti di questa terribile crisi».

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