La data del voto agita gli animi nel centrodestra. Politiche e regionali insieme il 10 febbraio? Oppure in due momenti successivi e a distanza di due mesi? La decisione è in mano al consiglio dei ministri, oltre che alla maggioranza che sostiene il governo Monti e - naturalmente - al capo dello Stato. Ma nell'attesa Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Pdl, invita il suo partito a non stare con le mani in mano e a non arroccarsi in una posizione esitante. «È vero che le vicende lombarde sono collegate alla vicenda nazionale dell'election day, ma è necessario fare qualche passo avanti». E la candidatura di Albertini? «Sono favorevole a una soluzione mediata con la Lega. Ovvero: o un passo indietro di tutti e due i candidati oppure le primarie di coalizione. Se Albertini non decollasse, credo sia preferibile trovare un altro candidato che faccia riferimento a un'area più vasta del centrodestra. Il nostro obiettivo è proprio questo: allargare».
Il coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, spinge per l'alleanza: «Stiamo lavorando sui candidati e dividersi è da masochisti. Le primarie non sono nella nostra cultura». E la data del voto? «Meglio votare a marzo in Lombardia e in tutta Italia. Anche se una regione, ovvero il Lazio, vota un mese prima, non mi sembra un problema».
Maroni tifa per l'election day a febbraio, che porterebbe al voto la Lombardia insieme con il Parlamento. Ma più di una volta non ha escluso elezioni regionali e politiche insieme a marzo.
Posizioni lontane da quelle dell'ala formigoniana, che insiste per votare in due momenti differenti. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, scrive su twitter: «La soluzione migliore è un doppio election day: 10 febbraio per le regionali (Lombardia, Lazio e Molise), 7 aprile per nazionali e comunali». La sintonia con Gabriele Albertini è - come spesso capita negli ultimi tempi - praticamente totale. Dice l'ex sindaco: «Il Consiglio di Stato ha stabilito la data del 10 e 11 febbraio in Lazio e io sono molto favorevole, con molti altri e con la maggioranza dei lombardi, ad andare al voto insieme alle altre Regioni». E ancora: «Le politiche sono un'altra storia e vanno fatte in aprile con i tempi della fine legislatura».
L'ex assessore regionale Raffaele Cattaneo, anche lui vicino a Cl, si concentra sul bisogno di restare tutti uniti: «Rischiamo di fare la fine della Dc. Se si vota il 10 febbraio solo per le regionali, la Lombardia può fare il pesce pilota per le politiche.
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