«Il caos in metrò? È stata solo iella!»

Per giustificare la debacle di Atm, il presidente Bruno Rota parla di «iella grossa». Colpa di una porta guasta e di passeggeri che non sanno come comportarsi in metropolitana. E poi lo sciopero, il caldo, i malesseri. In un parola «sfortuna».
Dopo il disastro di martedì, con centinaia di passeggeri bloccati in galleria mentre stava per scattare lo sciopero serale alle 18, ieri è stato il giorno dei chiarimenti. Della ricostruzione del guasto e delle «scuse». Ma non dell'ammissione delle responsabilità. «Non è colpa di Atm - spiega il presidente dell'azienda di trasporti Bruno Rota - il sistema di sicurezza ha funzionato». Rota tuttavia non può che ammettere l'handicap principale di Atm: i treni, vecchissimi, una ventina con più di 40 anni alle spalle. Convogli inadeguati, soprattutto in situazioni al limite come quella dello sciopero. É infatti bastato un guasto alle porte per creare il caos. Opposizione e maggioranza chiedono e un rinnovo del parco rotabile. La capogruppo del Pd Carmela Rozza fa notare che forse i 135 milioni «succhiati dal Comune ad Atm» potevano essere utilizzati per acquistare nuovi treni. Per ora se ne compreranno una trentina.

Il sindaco Pisapia chiede «una riflessione» sul caso Atm ma parecchi consiglieri si chiedono come mai non abbia chiesto la precettazione dei lavoratori. Intanto ieri un altro blocco in metrò, sulla rossa. Ma nessun guasto, la colpa è stata di uno scippatore.

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