Mancano quattro settimane al voto e il centrosinistra di Umberto Ambrosoli si trova alle prese con un colpo imprevisto e forse imparabile. Il caso giudiziario che turba i sonni della sinistra è quello dei rimborsi in Consiglio regionale. L'ipotesi di reato su cui indaga la Procura è peculato. Tra le carte spuntano rimborsi per la Nutella o per strani corsi per vincere le elezioni. Fra i ventinove indagati ci sarebbero i capigruppo di Pd, Sel, Idv e Udc. Una brutta tegola per l'avvocato. E un facile argomento per il suo avversario, Roberto Maroni: «Caro Ambrosoli, come la mettiamo con la promessa natalizia di liste senza indagati? Casciaball cosmico». In effetti l'avvocato ieri mattina si è mostrato preoccupato di far vedere una qualche reazione. Ambrosoli in effetti a dicembre aveva fatto sapere di aver chiesto che non ci fossero indagati nelle liste, pur ammettendo che non sarebbe stato facile. Ora deve prendere atto che non ci sarà un passo indietro - formale o sostanziale - delle persone coinvolte. Nessun passo indietro, come si ipotizzava. Da ieri si sa che a sinistra aspetteranno gli eventuali processi.
La campagna di Ambrosoli comunque ha un ostacolo in più. Intanto con il loro patto, i suoi candidati si sono impegnati - fra l'altro - «a non utilizzare beni provenienti dalla Regione per scopi diversi da quelli dell'istituzione regionale».Caos rimborsi, la sinistra cerca scuse
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