Caro Rossi, ci sono anche altri medici

Il presidente dell'Ordine dei Medici, Roberto Carlo Rossi, nel suo intervento pubblicato ieri sulle vostre pagine ha dimenticato di sottolineare come l'attuale consiglio dell'Ordine veda una presenza di dieci (dicesi dieci) membri iscritti a un unico sindacato, lo Snami, che raccoglie i medici di famiglia e da quarant'anni domina incontrastato l'istituzione. Se questo è pluralismo.

Rossi dimentica di dire che per la formazione e l'aggiornamento un contributo determinante è venuto dalla componente di minoranza e che le criticità interne all'Ordine sono sorte quando il gruppo di minoranza si è opposto a una liquidazione esorbitante a favore di un dipendente. L'attuale gestione dell'Ordine ha emanato documenti senza che fossero presentati, discussi o votati. Se questa è democrazia.

Rispetto alla velata accusa che l'opposizione al suo operato sia frutto di un «posizionamento politico», la lista «Noi Medici» vede al proprio interno anche medici che hanno presentato ricorso al Tar rispetto alle recenti decisioni assunte da Regione. Abbiamo sempre assunto posizioni critiche ma propositive, contrarie alle sparate mediatiche di Rossi, che ha sempre giocato nell'ambiguità di essere al contempo presidente dell'Ordine e presidente del sindacato Snami.

Rossi accusa chi si è opposto alle sue decisioni di muovere «contestazioni aprioristiche» rispetto alla riforma della Regione. È l'esatto contrario. Non esiste alcuna volontà di contrapposizione tra medico di famiglia ed ospedalieri, ma è lapalissiano che non esiste una reale integrazione tra medicina ospedaliera e medicina di famiglia (basta vedere le critiche da parte della utenza). Da qui la necessità di operare perché nella riforma sulla cronicità si realizzi un cambiamento costruttivo.

Vogliamo realmente e costruttivamente operare in tal senso? Rossi pare non volerlo, arroccandosi su posizioni di retroguardia, ignorando le richieste che vengono dall'utenza. Come ignora il rispetto delle regole utilizzando con regolarità gli strumenti istituzionali di comunicazione dell'Ordine per rilanciare comunicati e note della sua organizzazione sindacale, guarda caso in vista delle prossime elezioni: una gestione troppo personalistica e poco rispondente ai veri interessi dei cittadini.

*vicepresidente dell'ordine dei Medici, con i consiglieri Pietro Marino, Luigi Paglia

e Alberto Scanni

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