Cronaca locale

Casa di cura in fiamme: muore un anziano

Casa di cura in fiamme: muore un anziano

L'allarme è scattato intorno alle 21.40 quando i medici e il personale sono accorsi, sono stati «investiti dal fumo denso» che usciva da una stanza di degenza al secondo piano nel reparto di Medicina della casa di cura dell'Istituto Palazzolo di Milano. E' lì, nella camera dove era ricoverato il 70enne deceduto all'ospedale Niguarda, che si è sviluppato il principio d'incendio domato nel giro di pochi minuti dal personale della struttura. L'uomo, secondo quanto si apprende da fonti non sanitarie, era ricoverato da un po' di tempo nella casa di cura. Un quadro clinico complesso, caratterizzato fra l'altro da problemi cardiopolmonari. Era sottoposto a terapia con ossigeno e sembra fosse un grande fumatore. L'ipotesi è che la fiammata sia partita proprio da una sigaretta accesa incautamente in stanza. Visto che il fumo si è diffuso nel reparto, spiegano dalla Fondazione Don Gnocchi a cui fa capo il Palazzolo, «solo per precauzione i degenti che si trovavano nelle camere a fianco sono stati portati in una zona sicura sempre all'interno del reparto, sullo stesso piano, nell'atrio». Una quindicina di persone in tutto sono state, «sempre per precauzione, valutate singolarmente dagli operatori del 118», allertati insieme ai vigili del fuoco dal personale del Palazzolo e intervenuti sul posto. «I vigili del fuoco non hanno riscontrato danni alla struttura- precisano ancora dalla Fondazione Don Gnocchi- Nessun altro ha avuto conseguenze, a parte il paziente coinvolto in prima persona nella fiammata». Già tre quarti d'ora dopo, intorno alle 22.30, il reparto è tornato alla normalità e gli altri ricoverati, con il permesso dei vigili del fuoco e il benestare di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza, ndr) sono rientrati nelle loro stanze - raccontano dalla struttura.

«La cosa che mi ha colpito è stato il fumo - riferisce una persona presente - Le fiamme, mi ha detto chi è intervenuto per primo, erano tutte intorno al paziente, nel suo letto»."

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