Le case popolari del Comune? Cadono a pezzi dopo tre anni

I lavori in via Ovada, cominciati nel 2001, sono costati 14 milioni di euro Alloggi consegnati in ritardo e costruiti male: allagamenti e intonaci scadenti

Il complesso di via Ovada, in zona Famagosta alle spalle dell'ospedale San Paolo, costò 14 milioni di euro. Il progetto, nato nel 2001 durante l'amministrazione Albertini, è cominciato male e finito peggio: le case sono state consegnate, in ritardo, solo tre anni fa. E adesso, a 36 mesi di distanza, i balconi si allagano perché le pendenze sono state calcolate male, gli intonaci sono già tutti scalcinati, i disabili vivono in case non pensate per le loro esigenze. Soluzioni abitative tutt'altro che nuove di zecca, come era stato promesso. E le residenze, essendo dentro un parco pubblico, sono aperte a tutti: negli ultimi tempi ci sono stati furti in otto appartamenti. Gli inquilini hanno chiesto le telecamere, anche per controllare chi siano gli autori dei molti atti di vandalismo, dalle plafoniere dei pianerottoli divelte ai danni agli ascensori.

Ma non hanno ottenuto nulla. «Avevano promesso di mettere una siepe, almeno per separare le nostre case dal resto del parco», invece ci sono solo cespugli incolti. E così la loro rabbia cresce: «Viviamo accampati come se fossimo zingari».

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