Caso Lupi, l'Ncd lombardo si sposta un po' verso destra

Il trattamento ricevuto dal Pd mette in crisi l'alleanza Formigoni: «Un patto con Fi pur mantenendo i due partiti»

Caso Lupi, l'Ncd lombardo si sposta un po' verso destra

«La politica non si fa con la pancia» dice Maurizio Lupi agli amici del suo partito che adesso lo invitano a gesti di rottura con il governo e anche con il segretario di Ncd, Angelino Alfano. In queste ore si decide il destino di un dicastero chiave come le Infrastrutture: strappi non sono consigliabili. Lupi non si considera un uomo politicamente finito e l'assist arrivato da Forza Italia aiuta a creare un contrappeso rispetto a un governo che sempre più malpancisti definiscono a alta voce «un monocolore Pd». Anche il presidente della Regine, Roberto Maroni, ha fatto trapelare la sua preoccupazione e la speranza che il ministro dimissionario «sia sostituito da un ministro che rappresenti il Nord».

Gli amici di Maurizio Lupi raccontano di una telefonata di solidarietà da parte di Berlusconi, a cui sono seguite le dichiarazioni pubbliche di sostegno. E l'azzurra Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, sostenitrice di una linea e di alleanze moderate, non ha escluso una candidatura dell'ex assessore della giunta Albertini a sindaco di Milano. Concretezza del progetto a parte, si segnala un riavvicinamento tra Ncd e Forza Italia e più in generale nell'area moderata, che allontana il Partito della nazione.

Un'intesa tra Ncd e Pd a Milano, già poco praticabile prima delle dimissioni forzate del ministro, sembrano pura follìa agli esponenti locali di Ncd, che ora sono sul piede di guerra. Le trattative tra i giovani, come Nicolò Mardegan di Ncd e Alessandro Sorte di Forza Italia, sono continue, in vista di un riavvicinamento stabile. Una linea condivisa a distanza anche da una filo-azzurra come Nunzia De Girolamo. E il caso Lupi ha alimentato la diffidenza verso Renzi e anche verso Alfano.

Si spinge oltre Stefano Carugo, consigliere regionale di punta di Ncd: «Auspico una federazione tra Ncd e Forza Italia sulla linea del Ppe. Per questo apprezzo molto l'uscita della Gelmini sulla candidatura di Lupi a sindaco, anche se Lupi i nemici peggiori li ha a casa lui. È vero che lo choc è stato forte, ma c'è ancora un anno e mezzo davanti e non la ritengo un'ipotesi tramontata».

Sul tema Palazzo Marino interviene anche Roberto Formigoni: «Lupi candidato sindaco? A gennaio l'aveva escluso, vedremo. Credo che ottimi nomi sarebbero Carlo Sangalli o Stefano Dambruoso. Fino a poco tempo fa Forza Italia ci considerava un nemico da distruggere, adesso si è accorta che con la linea estremista della Lega non va da nessuna parte. Un'alleanza, pur mantenendo due partiti, è positiva. Salvini non è più il goleador ma colui che vuole imporre i suoi slogan e la sua linea, che fa ingrassare la Lega ma annienta la coalizione. Ipotizzare lui candidato a Milano, con Maroni presidente della Regione, è impensabile».

A difendere Lupi è Corrado Passera.

Il presidente di Italia Unica conferma che la sua formazione punta a un candidato sindaco (i suoi vorrebbero che fosse lui) e da piazza San Babila commenta con preoccupazione le dimissioni del ministro: «Dobbiamo fare attenzione a questa giustizia fatta di intercettazioni e avvisi di garanzia». E ancora: «Se Lupi ha deciso di dimettersi, avrà avuto le sue buone ragioni. Mi sembra che né il partito né il governo lo abbiano particolarmente sostenuto».

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