Una nuova grana per l'ex governatore Roberto Formigoni. Ieri, infatti, nel corso dell'udienza preliminare che si celebra davanti al gup Paolo Guidi, i pubblici ministeri Laura Pedio e Antonio Pastore hanno chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Formigoni, il faccendiere Pierangelo Daccò, l'ex assessore regionale Antonio Simone e per altre nove persone, imputati per il caso Maugeri.
Formigoni è imputato per associazione per delinquere e corruzione in concorso con Daccò, Simone e altre persone perché, secondo l'accusa, avrebbe garantito alla Maugeri «a fronte delle illecite remunerazioni, una protezione globale» e si sarebbe dato da fare «affinché fossero adottate da parte della Giunta» provvedimenti ad hoc, anche violando il dovere di «esclusivo perseguimento dell'interesse pubblico». In cambio, stando sempre al capo d'imputazione, avrebbe avuto da Daccò quelle che ancora oggi i pm in udienza hanno chiamato «utilità» e cioè viaggi e vacanze ai Caraibi, tra cui l'affitto della villa Resort ad Anguilla, «l'uso esclusivo» di uno yacht per tutto l'anno a partire dal giugno del 2007 fino all'ottobre 2011 (in realtà le imbarcazioni messe a sua disposizione sono state tre), il pagamento di spese di viaggi aerei per un totale di 18 mila euro e, tra l'altro, un maxi sconto per l'acquisto di una villa ad Arzachena, in Sardegna.
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