Il caso Pereira fa slittare la stagione della Scala

La prossima stagione della Scala sarà presentata a giugno. Una presentazione inizialmente fissata per il 15 maggio, poi saltata per l'uragano di polemiche che hanno investito Alexander Pereira, futuro soprintendente. Una volta risolta con un compromesso la questione sulla compravendita di opere dal Festival di Salisburgo, che lui stesso dirige (Pereira resterà come soprintendente a tempo dal 1 settembre 2014 al 31 dicembre 2015 e poi si vedrà), il sindaco questa sera ha incontrato i sindacati dando loro l'annuncio sulla presentazione. Ultima chiamata dunque per presentare la stagione, che comprenderà anche i sei mesi di Expo: il tempo stringe e bisognerà correre contro il tempo per riuscire a pubblicizzare gli spettacoli in tutti i paesi del mondo. Il problema? Il doppio cartellone scaligero, quello firmato dall'attuale sovrintendente Lissner e quello preparato da Pereira.
L'appuntamento era con Cgil, Uil, Cisl e Fials. Cisl e Fials hanno lasciato Palazzo Marino prima dell'incontro perchè la convocazione era solo per i segretari, mentre Cgil e Uil erano accompagnati dalle rappresentanze aziendali. Furibondo il segretario della Fistel-Cisl Silvio Belleni: «Questo è il solito messaggio scaligero: il sopruso ha la meglio sulla correttezza. Ci era stato detto che l'incontro era solo per i segretari, cosa che abbiamo rispettato solo noi. Il sindaco oggi riceverà una nostra richiesta di incontro».
Incomprensioni sindacali a parte, il vertice è stato giudicato «utile» da Cgil e Uil, - «il tema era troppo delicato per annullare l'incontro o mandare a casa i nostri delegati» per la Cisl di Domenico Dentoni - che al sindaco hanno chiesto chiarezza su Pereira, che fino a settembre sarà un consulente, ma dovrà comunque preparare la stagione. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto lumi sugli effetti che avranno le norme sul tetto degli stipendi dei manager, che dovrebbe essere applicato anche alle fondazioni liriche, e quindi allo stesso Pereira, il cui compenso previsto è a quanto pare ben superiore ai 240mila euro. «Il sindaco - hanno spiegato - ha risposto che il problema si porrà una volta che la legge sarà efficace».
Insomma, i sindacati hanno sottolineato la preoccupazione per il futuro e il governo del teatro: «Abbiamo detto - ha sottolineato Dentoni (Uil) - la nostra forte contrarietà all'idea di un teatro di eventi, dove si cercano sponsor per cose spot, e non governato. Nessuno può pensare di mettere in discussione la storia della Scala». «Consideriamo un test il periodo di interregno - ha aggiunto Giancarlo Albori della Cgil - e alla prossima prova esprimeremo tutte le nostre posizioni in modo forte e visibile» ovvero quando si nominerà il sostituto di Pereira.


Ma è il sindaco a finire sotto attacco: «Pisapia ha incontrato i sindacati sulla scelta di confermare Pereira, e non ha mai riferito al consiglio comunale nonostante le ripetute richieste» tuona il vicepresidente Riccardo de Corato.

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