Cronaca locale

"Censimento dei nomadi". De Corato, sì a Sardone. Regione prima di Salvini

L'assessore condivide la mozione della azzurra. E solleciterà Comuni e prefetti: "Basta illegalità"

"Censimento dei nomadi". De Corato, sì a Sardone. Regione prima di Salvini

Definire il numero degli insediamenti, definire il numero di rom, sinti e camminanti negli insediamenti regolari, monitorare la frequenza scolastica obbligatoria dei minori presenti nei campi. Gli obiettivi sono questi, indicati in una mozione presentata da Silvia Sardone (Forza Italia) e all'ordine del giorno nel Consiglio regionale di oggi. Nella seduta odierna, al Pirellone, l'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato interverrà spiegando che condivide l'utilità di azioni e indagini richieste dalla mozione, e annunciando che solleciterà i diversi soggetti istituzionali «per rimuovere le situazioni di irregolarità e di illegalità», come spiega anticipando l'intervento che terrà in aula oggi. Via libera dalla giunta quindi, anche perché non sembra che nella maggioranza possano esserci, su questo tema, particolari divisioni.

La mozione della consigliera e presidente di commissione azzurra è stata presentata l'11 giugno, prima quindi che la questione esplodesse mediaticamente con le dichiarazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che il 18 giugno ha annunciato un'iniziativa analoga, per precisare poi la sua intenzione è quella di «tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola».

Sardone conosce molto bene i campi di Milano, da tempo sono una destinazione abituale dei suoi sopralluoghi nelle aree più difficili della città, periferie in particolare. «Andando sempre nei campi avevo intercettato alcune esigenze. In via Bonfadini, per esempio - spiega - ho notato dei bambini nei campi anche di mattina. In Bonfadini, poi, c'è un campo regolare e due irregolari, dove non si sta chi ci stia. Occorre quindi da un lato garantire la scolarità dei bambini, dall'altro c'è il problema di controllare dove eventuali pregiudicati scontino la pena. E arrivare alla chiusura dei campi irregolari».

Quello dei minori è, ovviamente, il problema dei problemi, anche perché solo la scuola può garantire la possibilità di uscire da situazioni di particolare disagio sociale. «Mesi fa - spiega ancora Sardone - ho visto dei bambini, di notte, sotto un ponte in viale Certosa. Ho chiamato la Polizia locale e mi hanno risposto che non potevano uscire, che lo avrebbero fatto il giorno dopo. Poi mi hanno aggiornato sul fatto che quelle persone erano state spostate, ma evidentemente il problema non era quello».

L'assessore De Corato condivide l'idea di un monitoraggio della situazione: «A fronte di una effettiva conoscenza del fenomeno e della sua dimensione - anticipa - si possono attuare gli interventi più idonei a contrastare le situazioni di illegalità e degrado urbano e a garantire la civile convivenza». «È innegabile - questo dovrebbe dire oggi - che la percezione di insicurezza si innalza nei territori in cui sono presenti campi rom».

Una mappatura, fa notare l'assessorato, è stata svolta nel 2006 dalla Provincia, limitatamente al territorio provinciale, e nel 2008 da Regione Lombardia. Ma «manca al momento una ricognizione che ne dia una fotografia reale». L'assessorato regionale guidato da De Corato ha avviato di recente una interlocuzione tecnica per costruire un progetto di ricerca, finalizzato a mappare gli insediamenti, proprio per studiarne i vari aspetti, fra cui frequenza scolastica dei minori, servizi disponibili e situazioni abitative.

E De Corato vuole sollecitare prefetture e Comuni e rimuovere le situazioni di irregolarità.

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