Chiara Campo
Era il 2005 quando l'allora sindaco Gabriele Albertini apriva il dossier degli scali ferroviari dismessi profetizzando che il quartiere Farini sarebbe diventato come Central Park a New York, un grande polmone verde circondato dai grattacieli. D'altra parte se si vuole realizzare più verde bisogna costruire in altezza, lo sosteneva lui e lo ha ribadito dopo l'altro sindaco di centrodestra, Letizia Moratti, che cercò di portare avanti l'accordo di programma con Fs per recuperare quelle vaste lande desolate. Ma ha dovuto fare i conti con mozioni e minacce di ricorsi da parte della sinistra e dei comitati anti-cemento. L'accordo è naufragato anche sotto la giunta Pisapia, da parte della sua stessa maggioranza più radicale. Dodici anni dopo, il Pd si è accorto che il nuovo skyline piace ai turisti e ai milanesi. Nel giro di un anno - e con la collaborazione in aula del centrodestra che ha dettato una serie di condizioni - ieri la giunta comunale e regionale hanno votato il nuovo accordo di programma e lo hanno siglato nel pomeriggio con Fs Sistemi Urbani che è proprietaria delle aree. La rivoluzione può finalmente partire. Gli oltre 1,2 milioni di metri quadrati sparsi tra scalo Farini, Porta Romana, Lambrate, Greco, San Cristoforo, Rogoredo e Porta Genova saranno riqualificati e trasformati entro dieci anni in nuovi quartieri innovativi. «Oltre il 65% delle superfici sarà destinato al verde, pari a 675mila metri quadri, il 32% sarà destinati a funzioni non residenziali e il 30% delle nuove residenze destinate a edilizia convenzionata e a social housing, quindi a favore del ceto medio e di chi è più in difficoltà. Quasi 100 milioni di euro saranno investiti per gli interventi sulla Circle Line ferroviaria. In una zona centrale come Farini si potrà acquistare casa a 3mila euro al mq» riassume il sindaco Beppe Sala. Circa 200mila mq rimarranno a funzione ferroviaria. E la richiesta (accolta) di Forza Italia e Lega per varare in aula la mozione di indirizzo che ha portato alla svolta di ieri - ora il consiglio dovrà ratificare l'accordo entro 30 giorni - è la realizzazione della Circle line, già battezzata la futura «linea 6» della metropolitana, un servizio leggero e di superficie con frequenze di tre minuti negli orari di punta. Saranno «ricuciti» in parte i binari già esistenti e realizzate quattro nuove stazioni - Stephenson, Dergano, Romana e Tibaldi (sarà chiusa Porta Genova) - e ammodernate quelle di Romolo, Greco e San Cristoforo. Una volta approvato l'accordo in Consiglio, la palla passerà a Fs: partirà subito la ricerca degli sviluppatori o società immobiliari attraverso bando e nel giro di due anni (sempre con bando) assegnarà la progettazioni dei masterplan. Il primo cantiere a partire «entro 3 anni» dovrebbe essere proprio quello di Farini (650mila mq, l'area più vasta) e l'ad d Fs Renato Mazzoncini conferma che «per avere una quota maggiore di verde rispetto al vecchio accordo si costruirà in altezza». Grattacieli. A Farini sarà realizzato il terzo parco più grande di Milano (300mila mq) dopo Lambro e Sempione, avrà le stesse dimensioni del Montestella. Il Comune ipotizzava di trasferire lì la Cittadella degli uffici ma Sala precisa che «dobbiamo trovare prima un partner disponibile a prendersi gli spazi che lasciamo».
Fissate anche le funzioni: oasi naturalistica a San Cristoforo, moda e design a Porta Genova, campus universitari a Lambrate e Greco, attività di natura culturale edistretto dell'agricoltura innovativa a Porta Romana, l'altra area su cui ci sarà un'accelerata secondo Mazzoncini. Milano «sta vivendo un nuovo Rinascimento - sostiene il governatore Roberto Maroni - quando un progetto vale enti di colore diverso collaborano per i cittadini».