Cronaca locale

Centrale, baby scippatori salvati dal linciaggio

Paola Fucilieri

Per sentir correre nell’aria la tensione ieri pomeriggio in piazza Caiazzo non bisognava ricorrere alla fantasia. «La gente che scende in strada o si sporge dalle finestre, urla e inveisce contro quei tre giovani rumeni che - dopo aver scippato una donna, non hanno esitato a malmenarne un’altra, un’anziana corsa in aiuto della prima - sono scene che si vedono di rado a Milano» ammettono i carabinieri.
Certo: sotto la Madonnina non ci si ricorda, almeno in un passato recente, di casi del genere. Eppure è stato quello che è successo a due passi dalla stazione Centrale e da piazzale Loreto. Sono da poco passate le 17 quando i militari del nucleo radiomobile, dopo averli cercati a lungo, riescono finalmente a fermare due 15enni e un 13enne, tutti nomadi, mentre stanno per aggredire un’altra passante allo scopo di portarle via la borsa con il portafoglio. I primi due vengono arrestati tra gli applausi della gente per aggressione e rapina, il più giovane è affidato a una comunità per minori con problemi.
Il bilancio, alla fine, è di quelli positivi: nessuna delle tre donne si è fatta male al punto da dover ricorrere a cure mediche di alcun tipo. Resta il fatto però che tre minorenni hanno trovato il coraggio (e l’impudenza) di mettersi a scippare e a picchiare le donne per strada. E che i residenti hanno invocato la galera o pene più pesanti urlando dalla propria abitazione o, addirittura, scendendo in strada. É una triste realtà che ha segnato l’estate milanese di quest’anno, costellata da episodi di questo tipo, tutti messi a segno da giovanissimi rumeni, perlopiù minori, «messi in strada» da adulti che vivono nei campi nomadi. E la zona intorno alla stazione Centrale, con il suo viavai di gente, è senza dubbio la più colpita.
I tre ragazzini ieri pomeriggio hanno cominciato a gironzolare attorno alle donne che passavano per strada, cercando di sorprendere le meno attente. Si sa come fanno i rom, è una sorta d’«insegnamento» che si tramandano da padre in figlio: circondano, ciondolando, la vittima prescelta, le impediscono di camminare; mentre uno chiede la carità con occhi languidi, l’altro si occupa della borsetta e il terzo chiacchiera e si assicura per sè e per gli altri la fuga, bene attento a chi c’è nelle vicinanze. È proprio quanto è accaduto ieri alla ragazza scippata dai tre rumeni in piazza Caiazzo. La poveretta è quasi finita a terra mentre i tre, sprezzanti del pericolo (c’erano passanti ovunque) riuscivano a strapparle la borsa contenente il portafoglio. Non avevano fatto i conti, però, con una 60enne. Che, incurante del fatto che i ragazzini potessero essere armati, si è messa in mezzo per difendere la donna scippata. I tre le hanno sferrato un pugno ben assestato in faccia, poi sono corsi via.
All’arrivo dei carabinieri - che si sono subito assicurati che la 60enne stesse bene - in zona sono cominciate le ricerche dei tre piccoli malviventi.

Colti sul fatto e arrestati, dopo una ventina di minuti: stavano per scippare un’altra donna, una 57enne invalida, in via Mauro Macchi.

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