Il centralino comunale Koinè esteso agli adolescenti

Il centralino comunale Koinè esteso agli adolescenti

Al passo con i tempi e col modo di comunicare, soprattutto dei ragazzi che sempre di più affidano alle chat in internet il loro bisogno di essere ascoltati. Il centralino telefonico Koinè, istituito dal Comune nell’aprile del 2001 per offrire sostegno alle persone con disagio mentale, si rinnova e apre i suoi contatti ai più giovani, attraverso un nuovo servizio di chat: www.serviziokoine.it.
Ieri a Palazzo Marino l’assessore alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino e i responsabili della società cooperativa sociale onlus Accoglienza e Integrazione, Luigi Pizzuti, Simona Silvestri e Silvia Sala, hanno presentato il nuovo servizio. Presenti anche Luisa Anzaghi, direttoredel Settore Servizi del Comune di Milano per le persone con disabilità e perla Salute mentale e Teodoro Maranesi, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Sacco e rappresentante degli omonimi dipartimenti per la città di Milano.
«Con la chat di Koinè - ha detto l’assessore Majorino - vogliamo aprire una nuova modalità di dialogo rivolta ai giovanissimi, un nuovo canale di ascolto cui affidare malesseri e disagi legati all’età adolescenziale parlando il loro stesso linguaggio. Il nostro approccio non vuole essere di compassione nei confronti dei loro problemi, ma di comprensione e condivisione delle fragilità. Il servizio è partito in questi giorni e sarà monitorato per valutarne l’utilizzo e l’efficacia».
«Con la chat - ha spiegato la coordinatrice del servizio Koinè, Silvia Sala - speriamo di raggiungere la fascia d’età dai 16 ai 30 anni. La chat è gratuita e anonima, la registrazione è facile e nessuno con questa modalità ha la percezione di essere giudicato. Come accade già con la linea telefonica, gli psicologi cercheranno sia di abbassare i livelli di angoscia che potranno trapelare dall’interlocutore sia di raggiungere una risposta positiva».
In più di dieci anni il centralino Koinè ha ascoltato oltre 53mila persone, rispondendo a una richiesta di assistenza e di presenza contro la solitudine, il disagio psichico e sociale. Sono le donne ad aver chiamato di più (58 per cento) rispetto agli uomini, nelle fasce d’età tra i 31 e 45 (25 per cento) e i 46 e i 60 anni (21 per cento). Nella quasi totalità sono italiani (96 per cento) e di Milano (70 per cento).

Ciò che cercano è l’ascolto (78 per cento) grazie agli psicologi che rispondono al telefono.
Il centralino Koiné, attivo attraverso l’Infoline 02.02.02 e dal 2008 esteso anche ai giorni festivi, dalle 9 alle 19, riceve e gestisce ogni anno in media 6mila telefonate.

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