Come al solito due pesi e due misure. Sdegno per gli altri, indulgenza con i propri compagni. La sinistra è coinvolta dal caso rimborsi, che potrebbe darle il colpo di grazia elettorale. E minimizzano, quelli che attaccavano. Ha buon gioco quindi Roberto Formigoni, il governatore uscente, a chiamare in causa il sindaco, Giuliano Pisapia, che a dicembre, quando si è trattato di utilizzare certe vicende giudiziarie, non si è tirato indietro. «Restiamo garantisti per tutti - ha detto Formigoni - per noi vale sempre la presunzione di innocenza, ma devo dire che questo atteggiamento è usato quasi soltanto da noi del centrodestra». Ora Formigoni lo incalza, chiedendogli di «ripetere parola per parola i suoi giudizi molto chiari e pesanti» a proposito dei consiglieri di centrodestra. Ma non c'è solo Pisapia nel mirino di Formigoni: anche chi quelle vicende le ha raccontate. Dopo la lettura dei giornali di ieri, evidentemente, lo stesso doppiopesismo è saltato agli occhi della Lega: «È davvero stupefacente - ha detto per esempio Davide Caparini vedere come certa stampa tratti con i guanti bianchi il centrosinistra indagato per peculato in Regione Lombardia per la vicenda dei rimborsi. Il solito sistema della doppia morale che continua a impressionare anche se ormai dovremmo esserci abituati». Secondo il deputato leghista, responsabile della comunicazione del Carroccio «mentre gli esponenti del centrodestra sono stati massacrati dalla stampa e gettati nel tritacarne mediatico, ai quasi 30 indagati del Pd, dell'Idv, di Sel e dell'Udc non sono state riservate le prime pagine ma piccoli spazi relegati, quasi nascosti, nelle pagine interne. Constatiamo ancora una volta che certe persone, Bersani e compagni, sono più uguali degli altri».
Un altro peso massimo del Carroccio lombardo, il vicepresidente uscente della Regione Andrea Gibelli, si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe: «Oggi - ha detto a margine dell'incontro con la Cisl e la Uil ieri mattina - molte verginità sono cadute, sarà la magistratura a decidere ma la nostra piccola soddisfazione è che la questione morale non può essere intestata solo a sinistra». «La correttezza istituzionale - ha proseguito - avrebbe dovuto imporre al Pd di non strumentalizzare questioni che lo vedono coinvolto».
E l'imbarazzo è evidente a sinistra: «Siamo tranquilli - ha detto il capogruppo del Partito democratico Luca Gaffuri - perché le risorse messe a disposizione dei gruppi sono state utilizzate per spese inerenti all'attività politica e in conformità con le leggi regionali». Cauto l'omologo dell'Idv Stefano Zamponi: «Quando arriveranno gli avvisi di garanzia - ha dichiarato - ci renderemo conto meglio degli elementi. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura». Sono tranquillo - ha concluso - perché ho sempre gestito i fondi nel rispetto di quella che da 40 anni è la norma in Regione Lombardia». Secondo lui «la decisione della magistratura è non dovuta ma doverosa perché non si può chiudere gli occhi sull'opposizione quando si è indagato sulla maggioranza». «La responsabilità dei fondi regionali è dei capigruppo - ha sottolineato - ed è giusto che siamo i primi a dover rispondere.
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