Il centrodestra conquista 5 zone

Due presidenti a Forza Italia e Lega, tre al Pd, uno a Sel ed Ncd. E la sinistra governava in tutta la città

Alberto Giannoni

Tutti eletti al primo turno i presidenti dei nove municipi. E finisce 5 a 4 per il centrodestra. Le nuove regole elettorali delle (ex) zone funzionano e l'affermazione dei due principali schieramenti fa il resto: in tutte e nove le sfide i principali candidati hanno superato la fatidica soglia del 40%, sbarramento previsto per la vittoria diretta al primo turno. In cinque casi (municipi 2, 4, 5, 7 e 9) hanno prevalso i candidati di Stefano Parisi (due della Lega, due di Forza Italia e uno di Ncd). In quattro municipi (1, 3, 6 e 8) hanno vinto i candidati legati a Sala (uno di Sel, gli altri del Pd).

Nella zona centro, una delle più ostiche per il centrodestra, si è confermato Fabio Arrigoni, che ha prevalso su Filippo Jarach. L'azzurro ha cavallerescamente accettato il risultato: «Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi dove tutto sembra perso e andare avanti può essere molto difficile, ma questo non fa per me, io non mollo e mai mollerò e anche se questa sconfitta personale indubbiamente arriva in maniera inaspettata, sono pronto a combattere per i prossimi 5 anni all'opposizione nel Consiglio del primo municipio a Milano». «La prima cosa è rimboccarci le maniche e tornare sul territorio e aiutare Stefano Parisi a vincere questo ballottaggio, perché tutti insieme possiamo fare la differenza» ha scritto.

La zona 2 è andata nettamente a un giovane emergente della Lega, Samuele Piscina, che ha staccato l'avversario Alberto Ciullini, presidente di commissione uscente, di area «SinistraxMilano». «Un grazie a tutti i 23.318 milanesi del Municipio 2 che mi hanno votato - ha scritto Piscina, che è molto vicino a Matteo Salvini -. Oggi si ricaricano le batterie, ma da domani si ricomincia a lavorare per tutti noi. Farò tutto ciò che è in mio potere per non deludervi».

Centrodestra deluso nel municipio 3. Il candidato presidente Vincenzo Viola non ce l'ha fatta con Caterina Antola. Altro leghista presidente nel municipio 4, dove a sorpresa la presidente Loredana Bigatti deve passare (per 250 voti circa) la «fascia» a Paolo Guido Bassi. «Era una sfida che alla vigilia sembrava impossibile - ha detto Bassi - La soddisfazione quindi è tantissima, come vincere una finale fuori casa. Abbiamo fatto un'opposizione seria e questo lavoro serio di stimolo e critica è stato premiato». Nel municipio 5 la vittoria del candidato presidente di «Milano popolare», l'esponente Ncd Sandro Bramati, che ha superato di appena cento voti il democratico Enea Moscon. «Ci ha creduto fino all'ultimo - ha scritto il capogruppo uscente azzurro Simone Enea Riccò, rieletto come secondo - impegnandosi e dedicandosi completamente a questa missione». La zona 6 resta al centrosinistra. Santo Minniti ha prevalso per circa 900 voti sul leghista Piermario Sarina. In zona 7 vittoria di Forza Italia. Il coordinatore dei giovani, Marco Bestetti, supera di 1.800 voti il rivale, un altro giovanissimo: Lorenzo Boati del Pd.

Nel municipio 8 alla delusione della Lega corrisponde la soddisfazione della «SinistraXMilano», che conferma alla presidenza Simone Zambelli, che alla fine stacca di 1.700 voti l'ex consigliere comunale del Carroccio Igor Iezzi.

Uno dei risultati più eclatanti è quello che arriva dalla zona 9, l'unica che è sempre stata rossa. La presidente uscente, Beatrice Uguccioni, si è candidata al Consiglio comunale ottenendo un bel successo. Chiamato a succederle, il capogruppo uscente del Pd Stefano Indovino non ce l'ha fatta.

E ha sorpresa presidente sarà il veterano Giuseppe Lardieri, di Forza Italia: «La politica tra i cittadini ha dato i suoi frutti - ha detto poco dopo la certezza della vittoria - Adesso dobbiamo iniziare un percorso insieme che dovrà essere partecipato attivamente da tutti noi».

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