Quarantott'ore di tempo per sciogliere i nodi. Il conto alla rovescia per la candidatura di Stefano Parisi continua ad andare avanti e ieri, dopo il vertice di Arcore, si parlava di quarantott'ore per avere l'esito. Potrebbero essere di più, ma non molto, perché Parisi ha promesso a Silvio Berlusconi di sciogliere le riserve tra oggi e domani, come il leader di Forza Italia ha spiegato agli alleati. All'incontro tra Berlusconi, Matteo Salvini, segretario della Lega, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa per Fratelli d'Italia, c'è stato un generale consenso sul nome del manager, ex direttore generale del Comune con Gabriele Albertini, che rimane in pole position per sfidare il vincitore delle primarie, Giuseppe Sala. Ma non tutto è in ordine. «Parisi deve risolvere alcuni problemi societari, ma in settimana scioglierà la riserva» sintetizza Matteo Salvini a La Zanzara. «Sarà il candidato degli italiani, non dei cinesi» commenta con ottimismo La Russa parlando di Parisi. I numeri sul manager parlano di una notorietà inferiore al 50 per cento, ma questo è considerato un punto di forza.
«Quella degli elettori durante la campagna elettorale sarà una valutazione sulla persona, che ha grandi potenzialità, e non su altri elementi - osserva ancora La Russa -. Per il centrodestra è sicuramente il nome su cui si è trovata la più ampia convergenza». Giovedì potrebbe essere il giorno decisivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.