Il centrodestra unito al voto, due feudi rossi nel mirino

In vista c'è la più importante tornata degli ultimi anni Dopo Sesto e Cinisello, sfide Rozzano e Cesano Boscone

Il centrodestra unito al voto, due  feudi rossi nel mirino

Mille Comuni al voto in tutta la Regione e 67 nel Milanese. Fra sei mesi si celebra la più grande tornata amministrativa degli ultimi anni e il centrodestra in Lombardia resta unito, con un obiettivo ambizioso: da un lato strappare altri capoluoghi di Provincia, dall'altro conquistare le ultime due roccaforti rosse del Milanese: Cesano Boscone e Rozzano. Il filotto storico è iniziato nel 2015 con Corsico, poi è proseguito nel 2016 a San Giuliano, nel 2017 a Sesto San Giovanni e nel 2018 a Cinisello. Adesso potrebbero essere Cesano Boscone e Rozzano ad abbandonare la sinistra per la prima volta dal dopoguerra.

«Il centrodestra ha il vento in poppa - riflette Fabio Raimondo, vice portavoce regionale di Fratelli d'Italia - e se si presenta unito con la Lega come traino anche questa tornata elettorale può grandi soddisfazioni. Quindi il nostro appello è: cerchiamo ovunque candidati radicati sul territorio e conosciuti, e se stiamo uniti vinciamo. Poi noi di Fratelli d'Italia speriamo anche che l'abbraccio che definiamo mortale della Lega con Di Maio sia solo una parentesi. E speriamo che il risultato della Lombardia sia da auspicio per riportare il centrodestra al governo nazionale».

Anche per preparare di questa scadenza Forza Italia domenica ha riunito i suoi eletti ad Assago, con il coordinatore provinciale Graziano Musella. «La nostra realtà politico-amministrativa è forte e radicata. - dice - Sia noi che la Lega paghiamo lo scotto di posizioni diverse a livello nazionale ma a livello locale io registro un buon clima. L'alleato sembra aver un exploit ne sondaggi nazionali ma sul piano organizzativo non abbiamo niente da temere e anche in questo voto avremo pari dignità».

L'unità del centrodestra la conferma anche la Lega: «Non è in discussione - spiega il segretario regionale Paolo Grimoldi - siamo alleati nel governo della Regione e la governiamo bene». Quanto alle candidature, il Carroccio legittimamente vuole far valere il suo peso: «Il nostro obiettivo - sottolinea Grimoldi - è trovare i candidati migliori per vincere, siamo aperti al dialogo. Quanto alle candidature, nella coalizione il criterio è sempre stato quello di utilizzare i risultati delle ultime elezioni utili, in questo caso le Regionali, e grossomodo sarà così anche stavolta». In via Bellerio si parla apertamente di una ripartizione del genere: 60 Lega, 30 Fi, 10, Fdi. Ma senza forzature. E il vice coordinatore regionale azzurro, Pietro Tatarella, conferma: «Non c'è un manuale Cencelli. Nel Milanese si guarda Comune per Comune dove c'è il nome più idoneo. Se c'è un problema interviene il tavolo provinciale.

Sappiamo che la Lega ora è più forte, ma quando lo eravamo noi valeva lo stesso discorso, non si decide col calcolatore. Noi vogliamo far convogliare in Fi tutto ciò che ruota intorno all'area moderata. La partita Comunali sarà da traino per le Europee e i nostri amministratori locali vogliono arrivarci col simbolo di Forza Italia».

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