Aveva pensato bene di spillare un po' di soldi a un parroco intenzionato a fare un'opera di bene. Ma fortunatamente l'aspirante truffatrice, con precedenti penali per fatti simili, ha trovato sulla propria strada alcune persone più scaltre di lei e infine i carabinieri che l'hanno bloccata e denunciata.
È successo venerdì nella parrocchia di San Desiderio di Correzzana, in Brianza. Una donna, una 32enne che abita a Vimercate, ha telefonato al parroco intorno alle 10. Ha finto di essere un'assistente sociale del Comune al lavoro per trovare aiuti da dare a un'altra donna in difficoltà economiche. Ha chiesto quindi anche al religioso un contributo economico e don Giuseppe, in assoluta buona fede, si è messo subito a disposizione. Se la dipendente comunale fosse passata in chiesa, ha assicurato senza esitare, lui stesso le avrebbe consegnato i soldi utili a sostenere la sfortunata cittadina. A quel punto la finta assistente sociale ha comunicato che la cifra necessaria era di 150 euro.
Lei stessa incredula per la generosità di don Giuseppe e quindi per la facilità della truffa, la 32enne ha pensato di poter tirare la corda e ricavare ancora più denaro. E ha fatto quasi subito una seconda telefonata in parrocchia in cui ha precisato che la cifra da donare era in realtà di 200 euro. Questa volta però non ha risposto il prete, ma due volontarie che si trovavano in segreteria. Le donne hanno trovato molto strana quella richiesta fatta al telefono senza alcuna garanzia e si sono insospettite. Hanno confermato l'appuntamento per il ritiro dei soldi per le 11.30, ma hanno anche immediatamente chiamato il Comune per chiedere conferma di un'attività di raccolta fondi di quel tipo. Così hanno appurato che si trattava appunto di un tentativo di truffa e hanno teso una trappola alla finta impiegata. Hanno infatti avvisato le forze dell'ordine che sono arrivate in chiesa.
Quando la 32enne si è presentata sicura di aver messo a segno un buon colpo, le collaboratrici del parroco le hanno consegnato una busta sigillata ma vuota. Lei ha di nuovo raccontato la versione iniziale. Di essere lì per il contributo da assegnare a una donna bisognosa e che la donazione era stata concordata in precedenza tra il Comune e don Giuseppe. Poi con il presunto bottino in tasca si è avviata verso l'uscita.
Ma qui la aspettavano la polizia locale e i carabinieri di Besana Brianza, è stata quindi fermata e accompagnata in caserma. Alla fine dei primi accertamenti è stata denunciata per tentata truffa. Dai controlli è risultato che la 32enne ha precedenti per truffa e guida sotto l'effetto di stupefacenti.
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