Chiuso il locale dei violenti: la prima rissa è di 38 anni fa

Ci sono locali pubblici che il destino se lo portano addosso dalla nascita, e che per quanto possano cambiare arredi, nome e gestore non riescono mai a stare fuori da guai: e vai a capire se è colpa dell'indirizzo o soltanto del caso. Guardate la discoteca di via Massarani, angusta travesta che da corso Lodi va verso la ferrovia. Nel 1976, lì davanti, al termine di una rissa venne ammazzato un nomade: e appena pochi mesi fa, a trentotto anni di distanza, i carabinieri hanno accusato per quel delitto Rocco Papalia, divenuto nel frattempo boss della 'ndrangheta e pluricondannato. Allora si chiamava Skylab. Adesso, dopo ripetuti cambi di nome, si chiama Set. A bazzicarla non sono più nomadi e calabresi, ma il vivace mondo dei latinos, gli immigrati sudamericani. Ma le risse non sono finite.
Nei giorni scorsi, il Tar della Lombardia ha confermato i quindici giorni di chiusura obbligatoria inflitti alla discoteca dal questore di Milano, dopo una lunga serie di risse e di atti di violenza avvenuti nei suoi dintorni. Invano la titolare del locale ha provato a sostenere che i regolamenti di conti tra peruviani, ecuadoriani e altri membri delle pandillas erano avvenuti all'esterno del Set, e che lei non aveva avuto alcun modo di impedirli. Per i giudici, sta di fatto che intorno allo scantinato di via Masserani circola un mondo dalla violenza facile, e che chiudere l'allegro ritrovo è l'unico modo per provare a rasserenare il clima in zona.
É ben vero che se ne sono viste di peggio, in via Massarani: anche lasciando stare il delitto del remoto 1976, pochi anni fa- quando il posto si chiamava Polaris - dentro e fuori si consumavano scene da guerriglia urbana, e il posto restò chiuso sei mesi. Lo comprarono degli italiani, tra cui un consigliere di zona. Ma anche sotto la nuova gestione la maledizione accompagna la discoteca.
Così ecco l'elenco degli episodi di violenza che in una manciata di mesi si susseguono, e che i giudici citano per motivare la chiusura: il 15 luglio 2012 alle 5 del mattino una rissa all'interno che prosegue fuori, e alla fine deve arrivare l'ambulanza; tre mesi dopo, un altro pestaggio alle quattro e mezza; il 4 novembre un cliente viene preso a bottigliate durante una rissa; il 31 marzo e il 14 aprile altre scene analoghe, botte, feriti, e i poveri inquilini della via e di corso Lodi svegliati nel cuore della notte (ammesso che fossero riusciti ad addormentarsi) dalle urla dei latinos e del rumore delle bottiglie infrante.
Contro la chiusura, la titolare della discoteca aveva fatto ricorso al Tar, chiedendo centomila euro di risarcimentgo per i mancati incassi e il danno alle immagine del locale: ritenendo forse che a rovinare la reputazione del Set fossero i provvedimenti della polizia e non i comportamenti dei suoi avventori.

Ora il Tar le dà torto: «Deve rimarcarsi come, contrariamente a quanto ritenuto dalla ricorrente, le violenze citate siano originate dal comportamento di frequentatori della discoteca». Per un paio di settimane, i vicini potranno dormire.

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