Cisl insorge contro i tagli agli anziani

Dopo il taglio drastico dei posti nelle case di riposo e la riduzione del 30% dei sussidi ai disabili, tocca agli anziani. La giunta arancione colpisca la «carne viva». Il Bilancio 2013 è in rosso e il piano dei risparmi sta colpendo pesantemente il welfare, fiore all'occhiello dell'ex sindaco Moratti. La lettera inviata giorni fa dall'assessore ai Servizi sociali Piefrancesco Majorino ai circa 3.300 milanesi in difficoltà economica che ricevono ogni bimestre il sussidio integrativo ai minimi vitali è stata una doccia gelata. Da giugno il contributo è dimezzato. Si passa dai 249 euro al mese a 125. Si tratta di quegli over 60 non ancora non sono in pensione (e il numero con l'allungamento dell'età pensionabile è salito negli ultimi due anni) ma contano sull'assegno sociale Inps da 459 euro.
Nel numero ci sono anche pensionati al minimo che non ce la fanno a sostenere il peso dell'affitto e delle utenze e ad avanzare qualcosa per la sopravvivenza. Majorino ha precisato che il dimezzamento per ora scatta per due mesi e spera di riprendere con l'assegno pieno, e restituire anche la somma tolta, con l'approvazione del conti a settembre o nel «Bilancio ponte» che la giunta voterà lunedì per le spese dei prossimi tre mesi. Ma avverte anche che potrebbe saltare completamente nel 2014 se non arriveranno aiuti da Roma.
Insorgono i sindacati.

«Tagliare i sussidi agli anziani poveri è una decisione sbagliata nel merito e nel metodo - attacca il segretario di Cisl Milano Beppe Saronni -. I fondi per i buchi vanno trovati altrove, Majorino predica bene ma razzola male, ritiri subito il provvedimento».

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