La Città universitaria alla prova del futuro

Tra le idee per il dopo-esposizione un Salone del gusto, start up e parchi tematici. Ma anche la Rai e uno stadio

Dalla Cittadella della Giustizia all'Ortomercato fino al centro di produzione Rai e ai parchi giochi, per arrivare alla Cittadella universitaria e alla Città delle start up. Le proposte per il dopo Expo si succedono fin dal 2008, momento in cui la città si è aggiudicata l'Esposizione. Adesso che siamo al momento decisivo, ecco un riassunto delle prinipali idee (e anche delle più strane).

CAMPUS UNIVERSITARIO

La proposta più solida, e che ha raccolto più consensi, è stata lanciata dal rettore dell'Università Statale, Gianluigi Vago: trasferire sull'area di Expo il Polo scientifico di via Celoria, vicino al Politecnico. L'operazione dovrebbe essere concepita in tale modo: la Statale vende edifici e terreni che attualmente sono in Città Studi e poi Cassa depositi e prestiti aggiunge 200 milioni di euro.

START UP E MULTINAZIONALI

L'ipotesi lanciata da Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, prevede di mrealizzare un'area sede di Centro di ricerca, start up e imprese innovative, che sia attrattiva per le multinanzionali. Per fare tutto ciò ci vogliono condizioni speciali e agevolazioni sia fiscali che nell'acquisto e nell'affitto di questi terreni.

PARCHI TEMATICI

Forza Italia ha proposto di destinare l'area al tempo libero. In particolare, si è parlato di parchi tematici tipo Eurodisney, dedicati ai giochi e all'infanzia, o parchi tematici per l'arte e la cultura. Si tratterebbe di padiglioni dove vai a vedere in 3d i monumenti w le principali opere d'arte italiani. Forza Italia, in un progetto di Fabrizio De Pasquale, ha anche proposto di trasformare palazzo Italia nel Museo di arte contemporanea che manca a Milano.

SALONE DEL GUSTO

Salone del gusto. È stato l'architetto Stefano Boeri a lanciare per primo l'ipotesi che l'area del dopo Expo possa essere dedicata a un salone tematico sul genere del Salone del design, a cadenza annuale, mantenendo però aperti durante l'intero anno alcuni padiglioni dedicati al cibo. Boeri ha anche proposto di usare Padiglione Italia come sede, almeno simbolica, della nuova Città metropolitana.

STADIO DEL MILAN

L'anno scorso era stato il presidente della Regione, Roberto Maroni, a suggerire di costruire il nuovo stadio del Milan in quest'area, altamente infrastrutturata e dotata di parcheggi che garantirebbero le necessarie condizioni di sicurezza per gli spettatori. Al momento l'ipotesi non sembra più particolarmente in auge, almeno per quel che riguarda il Milan.

SEDE DELLA RAI

Era stata una delle prime proposte, ancora ai tempi della giunta Moratti, già nel 2008, subito dopo la disfida vinta da Milano su Smirne. L'idea era di spostare il centro di produzione da corso Sempione e di concludere anche l'onoreso affitto di spazi in via Mecenate.

CITTADELLA DELLA GIUSTIZIA

L'ipotesi è saltata dopo il piano regolatore della giunta Pisapia che ha deliberato di far rimanere il Palazzo di giustizia nel luogo che attualmente occupa.

ORTOMERCATO

È stata una delle prime ipotesi, legata al contenuto food dell'Expo, ma la Sogemi non naviga in buone acque e quindi l'idea appare impossibile, almeno sotto questa forma.

CITTADELLA DELLO SPORT

L'idea era di farne un luogo con piscine, campi da tennis, piste d'atletica, per favorire lo sport popolare, ma non riesce a trovare un'adeguata copertura finanziaria.

AREA CONCERTI

C'è chi vorrebbe recuperare lo spazio all'aperto per avere un'area adeguata ai grandi concerti senza dover subire le continue proteste della cittadinanza.

L'unica cosa certa sul futuro dell'area Expo è che, nel 2016, sarà la sede della 21esima Triennale internazionale, da aprile a settembre.

Claudio De Albertis, presidente della Triennale, è ufficiale? La manifestazione si farà ad Expo?

«La certezza non c'è. Ma è molto probabile. Stiamo aspettando a giorni una convocazione da Comune, Ministero e soprattutto dalla Regione, che fa da pivot in questa operazione».

Come vede il dopo Expo?

«Per far rivivere quel sito bisogna gestire bene la fase transitoria, che rischia di occupare non meno di due anni».

Le piace l'idea della cittadella universitaria?

«Sì, serve una funzione pubblica. Trasferire lì l'area scientifica di via Celoria dell'università Statale è un'ottima idea, assieme alle aziende e ai servizi».

Siamo in ritardo?

«No, ma non si deve assolutamente perdere tempo».

Il commissario Giuseppe Sala sostiene che senza il supporto dei privati non si possa fare granché.

«Ma ai privati e ai potenziali investitori bisogna presentare una proposta seria. Serve un business plan ben strutturato. Un piano di fattibilità che elenchi costi, ritorni e che determini i flussi di cassa».

Che metodo di lavoro suggerisce?

«I soci pubblici devono saper fare gli imprenditori. E poi bisogna trovare un buon manager che gestisca tutto».

Cosa pensa dell'idea di tenere ad Expo l'Albero della Vita e il Padiglione Zero?

«Bisogna porsi due domande. Uno: queste due strutture sono state studiate per essere temporanee. Quanto tempo potranno stare in piedi? Due: bisogna dire a priori che costi avranno e quale funzione. Turistica o cosa?».

Idem per Palazzo Italia?

«Sappiamo cosa diventerà temporaneamente, cioè ospiterà gli uffici Expo. E poi?».

Un bilancio della manifestazione?

«Assolutamente positivo. È stato un gran successo che ha ridato centralità a Milano. Ora però dobbiamo saper gestire bene l'eredità».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica