Cronaca locale

Class action del Pirellone che stanza un fondo da 1,5 milioni

Una class action regionale e la denuncia a nome dei cittadini dei vandali che hanno devastato Milano. Otre allo stanziamento di un «fondo di solidarietà» di un milione e mezzo di euro per risarcire negozianti e residenti che hanno visto distruggere vetrine e auto dai black bloc. «Voglio che il cittadino sappia che c'è la Regione Lombardia che si prende cura di lui», spiega il governatore Roberto Maroni. E il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato chiede al sindaco Giuliano Pisapia «quanto il Comune investirà per chi è stato colpito dalle devastazioni». Perché vanno bene le manifestazioni di solidarietà, ma alla fine a rimanere sono i negozi sfasciati e le macchine con cui magari andare a lavorare ridotte a carcasse. «Cosa intende fare Pisapia in concreto? - domanda De Corato - Il governatore Maroni già venerdì sera ha chiamato l'assessore al Bilancio Garavaglia, questi sono fatti concreti. I cittadini denunciano Pisapia che era alla Scala con Renzi, mentre loro contavano i danni. Ora metta mano al portafoglio». Ieri in aula la risposta di Pisapia: «Daremo un contributo che darà il senso di solidarietà di tutta la città a chi ha avuto dei danni».

In Regione venerdì Maroni porterà in giunta il «meccanismo» studiato con i legali per portare in tribunale i responsabili e la costituzione del fondo di solidarietà. «I cittadini devono essere risarciti, poi la Regione si rivarrà su chi ha combinato questi disastri: centri sociali, antagonisti, no global, black bloc e tutti coloro che saranno identificati dalla magistratura. Ci costituiremo parte civile, ma vogliamo anticipare i soldi, perché non è giusto che i cittadini già danneggiati debbano farsi carico loro di denunciare questi delinquenti». Iniziative appoggiate da Ncd che però con il consigliere Carlo Malvezzi chiede al governo di «fare la sua parte». Ma «senza derogare al principio della responsabilità individuale, perché chi rompe deve pagare».

Di qui la proposta di un fondo a rotazione che valga per tutti gli episodi simili, «compreso quello di Cremona del gennaio scorso, ma con la possibilità di recuperare i costi con la costituzione di parte civile contro i responsabili».

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