Hanno picchiato un senzatetto fino a ridurlo in coma per rubargli un «bottino» di 50 euro. Ma hanno scampato l'accusa di tentato omicidio, derubricata a lesioni aggravate e rapina. E hanno ottenuto un notevole sconto di pena: da 8 anni - era questa la richiesta del pm - a 4 anni e 8 mesi.È questa la condanna inflitta ieri dal gup Cristina Di Censo a due fratellastri ucraini, Denis Stiranets, 29 anni, e Serhii Prysakar, 21. Sono accusato di aver massacrato di botte Paolo Saporito, un clochard 52enne. Il pestaggio è avvenuto il 7 giugno scorso, ai giardinetti tra via Nervesa e via Longanesi, in zona Porta Romana. Gli aggressori rapinarono la vittima, che si trovava su una panchina, di 50 euro. Dopo le botte selvagge Saporito era finito in coma. Ha lottato per la vita, i medici credevano che non si sarebbe salvato. Si è poi risvegliato ma ha riportato danni permanenti: «L'indebolimento dell'organo digestivo e dell'organo di contenzione e protezione dei visceri addominali». Il quartiere era rimasto scioccato. Tutti conoscevano il senzatetto, tranquillo e schivo. I calci e i pugni al viso e all'addome l'avevano ridotto una maschera di sangue. Così era stato trovato da chi ha chiamato 118 e polizia. Il processo era con il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena.
All'uomo, difeso da Lorenzo Nicolò Meazza dell'associazione Avvocato di strada, è stata riconosciuta una provvisionale di 25mila euro. È ancora senza alloggio e ha avviato una pratica di invalidità per provare a ottenerne uno. CBas- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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