«O soli o col Pd». Agita parecchio i gli eletti lombardi il dilemma politico che attraversa la direzione nazionale di Alternativa popolare che ieri - dopo il flop siciliano - ha dovuto discutere la più classica delle questioni: che fare? Quattordici i lombardi. Presidente e coordinatore di Ap, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, hanno escluso un'intesa col centrodestra e un pezzo di Ap propende per il matrimonio con Matteo Renzi. Alla fine è stato votato un documento che dà mandato a Lupi di lavorare sulle due ipotesi suddette. Tre i contrari: il presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo, l'ex governatore Roberto Formigoni e l'ex sindaco Gabriele Albertini. Tutti lombardi e non a caso. Insieme al voto politico, infatti, sta arrivando anche quello Regionale e un'intesa nazionale col Pd, dentro «Lombardia popolare» è vista come il fumo negli occhi da molti, prima di tutto perché manderebbe a monte l'alleanza con Roberto Maroni e il centrodestra al Pirellone poi perché deluderebbe lo zoccolo duro centrista, che a queste latitudini tradizionalmente «di centrodestra». Forse nel tentativo estremo di salvare l'unità il coordinatore di «Lombardia popolare» Alessandro Colucci ha votato sì: «Come atto di fiducia - ha spiegato - nei confronti di Lupi e dei nostri vertici, pur molto convinto di ciò che ho dichiarato, ovvero che per affermare idee, valori e identità, dobbiamo essere disponibili a correre da soli, continuando ad aggregare forze moderate che credono sia importante essere alternativi alla sinistra e convinti che si debba interrompere il rapporto di governo col Pd, affermando il principio dell'autonomia locale in funzione di programmi e dei candidati». Ma l'ipotesi di una corsa solitaria, per qualcuno, è solo un diversivo.
Cattaneo, per esempio, la giudica «velleitaria e pericolosa», e ha chiesto «una linea chiara rispetto alla quale ognuno farà le sue decisioni». Il documento votato assomiglia più a un rinvio. Una parte di «Lombardia popolare» dunque scalpita, ormai lo strappo è una possibilità concreta e già lunedì potrebbero arrivare decisioni forti.AlGia
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