Con riferimento all'articolo pubblicato il 20 maggio su «Il Giornale», intitolato «Colonne, stop al cantiere. Il nuovo palazzo non si farà», si segnala che la notizia ivi riportata non riferisce la vicenda giudiziale in termini corretti.
Segnatamente, il Consiglio di Stato, pur avendo accolto l'appello del ministero come da voi riportato, non ha (non potendo peraltro nemmeno farlo) messo in discussione la fattibilità dell'intervento edilizio così come previsto dallo strumento urbanistico attuativo (piano particolareggiato) a suo tempo approvato dal Comune di Milano, ma ha solo statuito che la Soprintendenza potrà effettuare nuove valutazioni in ordine ai profili paesaggistici che reputi necessario tutelare anche in sede di disamina del progetto edilizio, pur essendosi già espressa favorevolmente nell'ambito del procedimento di approvazione del piano stesso.
In buona sostanza, di qui deriva che, a differenza di quanto riportato nel ridetto articolo, l'area di riferimento antistante alle Colonne di San Lorenzo non è affatto privata della sua capacità edificatoria, fermo restando che la Sovrintendenza dovrà rendere il proprio parere positivo prima che la proprietà possa procedere con i lavori.
Peraltro, sul punto, la proprietà ha già avviato da tempo un costruttivo dialogo progettuale con gli organi preposti.
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