il commento 2

Se i cristiani delle origini avessero chiesto di esser riconosciuti come minoranza e la libertà di riunirsi dentro le catacombe, oggi non ci sarebbe la cattedrale di san Pietro. E Papa Francesco non avrebbe quell'autorità e autorevolezza che gli concedono una posizione conquistata con il sangue dei martiri, i testi dei teologi e la vita quotidiana di generazioni di fedeli convinti che una verità vada testimoniata e non elemosinata. E così Martin Luther King per gli uomini di colore non chiese un ghetto per sopravvivere, ma un sogno da rendere realtà. I have a dream urlò per trasformare la violenza di una discriminazione, nella dinamite per scardinarla. E oggi Barack Obama è presidente degli Stati uniti. Perché non c'è diritto concesso da Dio (o dalla Natura a seconda che si sia credenti o meno) che possa essere troppo a lungo violentato o conculcato. È solo una questione di tempo, come dimostra la storia dell'umanità.

Ecco perché è difficile capire chi oggi chiede quote rosa per difendere il diritto delle donne a essere rispettate o una gay street dove far circolare (e fare acquisti) gli omosex. Nemmeno fossero panda. Succede a Milano dove con entusiasmo la consigliera del Pd Rosaria Iardino, fiera esponente del mondo Lgbt (lesbo, gay, bisex, trans) taglia il nastro con il presidente dell'Associazione Gay street via Sammartini Felix Cossolo. Vien da chiedersi cosa sarebbe successo se un sindaco (magari di centrodestra) avesse imposto a negozi e locali gay friendly di aprire solo in una strada loro assegnata. Una rivoluzione (e giustamente) contro il ghetto. Nessuna protesta, invece, se ad autoghettizzarsi sono gli stessi omosessuali con il nullaosta della giunta Pisapia.

Certo un sospetto viene: non sarà che dietro il mondo gay ci sia un florido business che rende ricco qualcuno? E che dedicare una zona allo shopping e al divertimento omo, sia solo una strategia di marketing? Molto più di un sospetto, invece, come dimostra l'inchiesta su Mafia Capitale, il business sui campi rom che rende ricche le cooperative rosse, quelle del mondo cattolico di sinistra, ma anche ex fasci interessati solo al grano. Quei campi dove stranamente sono gli stessi rom a volersi chiudere, chiedendo il riconoscimento come minoranza. Ma anche diritti (senza doveri) che nessun italiano si è mai sognato di chiedere.

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