Cronaca locale

"Il Comune dà case MM alle famiglie di abusivi uscite dall'ex macello"

Il leghista Verri chiede all'assessore Maran perché le hanno avute anche senza requisiti

"Il Comune dà case MM alle famiglie di abusivi uscite dall'ex macello"

Famiglie senza i requisiti richiesti ma comunque collocate nella case popolari di MM. Più precisamente, per stessa ammissione di Palazzo Marino, assegnatari di un alloggio a canone sociale «in deroga alla graduatoria». Cioè, scavalcando chi avrebbe avuto più diritto a ricevere la casa. Perché hanno avuto quello che sembra un trattamento di favore dal Comune? In virtù di quale eventuale titolo che abbia superato le stringenti regole normalmente utilizzate per le assegnazioni?

È questa la questione posta da Alessandro Verri, capogruppo della Lega in consiglio comunale, in una interrogazione all'assessore alla Casa, Pierfrancesco Maran. Si tratta di alcune famiglie che da anni occupavano abusivamente le case dell'ex mercato del pollame, nell'area dell'ex Macello sgomberata lo scorso novembre in vista della riqualificazione. Non tutte avrebbero i requisiti economici per ottenere un alloggio con contratto di locazione a canone sociale. «Alla data del 28 giugno 2018 - si legge nell'interrogazione - nelle case sovrastanti l'ex mercato dei polli (avicunicolo), tra le vie Lombroso, Maspero e Vismara, vivevano 12 famiglie sotto sfratto a seguito di mancato rinnovo del contratto dopo che il Comune di Milano aveva ceduto la gestione dell'area a Sogemi». La vicenda era finita in tribunale e Sogemi aveva ottenuto il diritto di allontanare gli «occupanti senza titolo» in vista della riqualificazione. Che fine hanno fatto le 12 famiglie? «Avevano - chiede il capogruppo leghista - i requisiti di legge necessari per accedere a case Erp, oppure sono stati attivati percorsi in deroga?».

Alcuni dei nuclei sfrattati hanno partecipato ai bandi pubblici per gli alloggi, «nonostante - sottolinea Verri - fossero abusivi da anni» e hanno superato la selezione. Altri invece hanno fatto istanza di assegnazione «in deroga alla graduatoria Erp» e hanno anche loro avuto la casa. La risposta del Comune è datata 25 luglio: «Nel novembre 2017 l'Area assegnazione alloggi Erp è stata coinvolta» nella vicenda. Alla fine nove nuclei sono stati dichiarati «idonei» a diventare assegnatari di unità abitativa a canone sociale. Di questi però, solo cinque rispettavano i requisiti del bando, mentre per quattro appunto è stata accolta la domanda in deroga alle regole (le altre tre famiglie sono state scartate). «Chiediamo - conclude il consigliere leghista - che venga chiarito il motivo del trattamento di favore. Perché sono state scavalcate altre famiglie sfrattate e in attesa di una casa e se tale procedura in deroga può valere solo per le famiglie dell'ex mercato dei polli. Nell'emergenza abitativa milanese conosciamo decine di situazioni in cui anziani, invalidi e indigenti avrebbero necessità di un'abitazione da MM.

In questo caso a nostro avviso è stato adottato un criterio non oggettivo di assegnazione».

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