«Comune inerte sui graffiti, puliamo noi»

«Comune inerte sui graffiti, puliamo noi»

Completamente devastata. Abbandonata. Piazza Cardinale Ferrari, in pieno centro, a poco più di un anno dall'inaugurazione è ridotta come l'ultima piazza di periferia. I muri candidi, frutto di una riqualificazione attesa per anni per via dei lavori per il parcheggio sotterraneo, sono stati ricoperti di graffiti e scarabocchi. Un danno da oltre 6mila euro che nessuno è disposto a sborsare. Siamo a Porta Romana, tra via Mercalli, via Santa Sofia e via Quadronno. Lungo la piazza corre il muro del settecentesco convento di clausura di Santa Maria della Visitazione, vincolato dalla Sovrintendenza e quello delle scuole Marcelline, a due passi l'Università degli Studi. Un luogo di pregio, dunque, già martoriato per oltre sei anni dai lavori per la realizzazione dei box, che hanno provocato nel 2008 il crollo di cinque piani di scale di un edificio.
Inaugurata nel febbraio 2011, a maggio 2012 era già ricoperta di scritte. I residenti segnalano al consiglio di zona 1 lo stato di completo abbandono in cui si trova la piazza. E, nell'attesa, chiedono un preventivo ad Amsa: 6000 euro per riportare all'antico splendore piazza Ferrari, via Mercalli, via san Calimero e dintorni, 4000 euro il costo dell'abbonamento. Ma lunedì scorso l'incontro in consiglio di zona si conclude con un amaro verdetto: Palazzo Marino non è disponibile a pagare la pulizia, nè - come chiesto - a installare telecamere per proteggere la piazza una volta ripulita. «Mi hanno risposto che per una questione di privacy non si possono mettere le telecamere. Perfetto, così i vandali possono agire indisturbati» racconta un abitante della zona. Spetterebbe quindi ai singoli condomini pagarsi la pulizia dei muri, ma, al di là della spesa che quasi nessuno vuole accollarsi per ripagare il danno dei vandali, c'è anche chi è contrario a concedere l'autorizzazione. Anche Amsa ha le mani legate: da due anni non può più rimuovere i graffiti dagli edifici pubblici. Nel febbraio 2010 una sentenza del Consiglio di Stato ha respinto l'affidamento diretto da parte dell'amministrazione all'azienda del servizio di cancellazione graffiti per un ricorso presentato al Tar da una società.
«Il Comune non partecipa al dialogo e non si interessa minimamente del problema - attacca Andrea Amato, segretario dell'Associazione Nazionale Antigraffiti - ci siamo rivolti anche all'assessore all'Arredo Maran che non ci ha dato alcuna risposta, non sembra che il tema lo appassioni molto. L'unica proposta di Palazzo Marino è un bando per assegnare un muro della piazza ai writer, ma non ci sembra una soluzione. Anche questa volta faremo da soli». L'Associazione Antigraffiti, l'Associazione Muri Puliti e il Comitato Abruzzi Piccinni da qualche tempo collaborano per pulire autonomamente la città. Basandosi sul contributo, economico, di tempo e forze dei volontari e sulla generosità di alcune aziende che regalano il materiale o prestano addirittura operai specializzati con macchine per la sabbiatura - hanno cancellato da via Pisani 630 tags per un costo di 15mila euro. A ottobre toccherà al Giambellino, mentre a novembre potrebbe essere il turno di piazza Ferrari.

«Milano è sempre più sporca - polemizza Fabrizio De Pasquale presidente dell'associazione Antigraffiti - e il Comune è inerme: non ha ancora fatto il bando per l'affidamento della pulizia, ha smantellato la task force antigraffiti dei vigili. Così sta andando disperso il prezioso lavoro fatto con la precedente giunta per la costruzione di una banca dati di tags, che permetteva di identificare i colpevoli».

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