Il Comune prova il colpo di reni per vincere una tappa al Giro

«Milano ha certamente bisogno del Giro d’Italia, ma la cosa è reciproca, anche il Giro ha bisogno di Milano». Alan Rizzi, assessore allo Sport di Milano spera ancora di riacciuffare con un colpo di reni la corsa rosa. E punta quindi ad evitare lo scippo da parte di Roma piglia-tutto che si vuole portare via la corsa rosa, oltre che al Gran Premio di Monza e alla settimana delle sfilate.
Le anticipazioni giornalistiche che vogliono la nostra città lontana dai progetti del Giro sono ormai certe, anche se Angelo Zomegnan, il direttore della corsa rosa non si sbottona. «A Milano, sabato prossimo il Giro verrà svelato. Posso solo dire una cosa: i giochi sono fatti».
I giochi sono fatti, ma al Comune di Milano non va proprio giù l’idea di dover rinunciare alla tappa ciclistica. Si spera di poter ancora giocare, soprattutto per «difendere la storia del Giro, che senza passare di qui rischia di perdere il suo appeal. Per questo vale la pena provarle tutte, anche se sappiamo benissimo che i margini di azione sono ridotti al minino ­ aggiunge Rizzi -, ma non è ancora detta l’ultima parola». Ancora sette giorni dunque per assestare uno sprint degno di nota e tornare così nei giochi. Non è detta ancora l’ultima parola quindi e un barlume di speranza rimane acceso, seppur debolissimo.
La cosa però non è così semplice. Il Giro d’Italia 2010 pare essere davvero deciso, manca solo l’ufficializzazione che avverrà sabato prossimo negli studi East End Studios di via Mecenate 76, gli stessi che ospitano la trasmissione «XFactor». La 93ª edizione della corsa rosa scatterà l’8 maggio prossimo da Amsterdam, e in Olanda ci resterà per tre giorni, prima di trasferirsi in Italia e riprendere il cammino con una cronosquadre, la Cuneo-Cuneo. Un Giro che sulla carta si presenta bello ed emozionante, con montagne a iosa: Terminillo, Zoncolan, Plan de Corones, Gavia, Mortirolo. Un Giro che il 30 maggio approderà a Verona, all’ombra dell’Arena, con un cronometro individuale. Tutto deciso, nei minimi particolari, quindi pare difficile pensare che in via Solferino, casa di Rcs Sport, arrivino a stravolgere le geometrie di una corsa già disegnata e definita.
«Milano vuole riallacciare un rapporto con gli organizzatori della corsa rosa ­ dice Rizzi -. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche gli organizzatori di Rcs Sport devono essere pronti a fare un passo nella giusta direzione». La direzione della corsa rosa sembra però segnata: da Amsterdam a Verona, passando per il Piemonte, la Toscana, il Lazio, la Campania, le Marche, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Friuli, il Trentino, la Lombardia. Ecco, la Lombardia, che avrà un arrivo di tappa e una partenza da Brescia, difficilmente potrà sperare in un passaggio a Milano. Difficile, molto difficile, anche se nulla a da ritenere impossibile.

Difficile che Zomegnan e il suo staff mettano mano ad un opera che ritengono definita in ogni particolare, ma il sindaco Moratti, non è detto che non decida, se costretta, ad alzare il telefono per far sentire la propria voce ai piani alti di via Solferino. È anche vero però, che non è detto che ci sia qualcuno a questo punto disposto ad ascoltarla.

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