Il Comune tira dritto. Da ottobre le ibride devono pagare Area C

Bocciata la mozione della Lega per il rinvio. A rischio 18mila auto: occhio alle emissioni

Il Comune tira dritto. Da ottobre le ibride devono pagare Area C

Nessun ripensamento, niente rinvio per venire incontro alle famiglie e ai commercianti provati dalla crisi post pandemia, come chiedeva la Lega. La giunta comunale tira dritto e non accetta di rinviare di un anno l'ingresso a pagamento in Area C dal primo ottobre anche per le auto ibride che emettono oltre 100 g/km di CO2. Il consigliere leghista Samuele Piscina ha presentato ieri in aula una mozione per chiedere il rinvio di un anno, l'entrata in vigore del pagamento sostiene «creerebbe ulteriori difficoltà alle persone e alle aziende già fortemente danneggiate dalla pandemia, costringendole a cambiare auto e mezzi di lavoro», ha chiesto «un gesto di buonsenso, mettetevi una mano sulla coscienza e permettere di entrare ancora per un anno in modo gratuito». Niente da fare. La proposta è stata bocciata, 29 i voti contrari del centrosinistra, undici sì dai banchi del centrodestra. Sono 18mila i mezzi ibridi che entrano mediamente ogni giorno in Area C , rappresentato al momento circa il 22,2 per cento dei veicoli esenti nella ztl. I proprietari dovranno controllare sul libretto di circolazione se rientrano nella categoria sottoposta alla «stangata», secondo Piscina «almeno il 70/75% delle ibride saranno colpite».

L'assessore alla Mobilità Arianna Censi prima della votazione ha espresso il parere contrario della giunta: «Le politiche in questo settore hanno un senso se hanno un certo rigore nella programmazione. Questa decisione è stata presa e comunicata nel 2018. Certo sono accadute cose complesse in questi anni e ne abbiamo tenuto conto, tanto che alcune scadenze sono state rinviate. Ma non credo che la strada giusta in questo caso sia quella di rinviare, spostando sempre più in là i termini. Rispettare i tempi che ci siamo dati è un atteggiamento coerente e ritengo sia utile per l'efficacia delle scelte che stiamo prendendo. Scelte in linea con le indicazioni europee».

Anche il capogruppo Pd Filippo Barberis difende la linea: «Noi vogliamo mantenere la tabella di marcia prefissata, se ogni volta troviamo la deroga l'eccezione per buttare la palla in là, non risolveremo mai il problema dell'inquinamento. Stiamo parlando di 5 euro per entrare in Area C ci sono mezzi pubblici, in sharing, parcheggi di interscambio, non ha un impatto che non è gestibile e per cui si crea un'emergenza sociale».

Piscina contesta: «Sono lontani i tempi in cui la sinistra difendeva i cittadini meno abbienti. La stangata colpirà una stragrande fetta dei possessori delle auto mild e full hybrid, circa il 70% dei 18mila cittadini che ogni giorno entrano in Area C con un'auto ibrida. Per fare un esempio, chi possiede una Panda ibrida da meno di 10mila dovrà pagare la tassa mentre chi ha una Porsche Panamera 4 E-Hybrid da 130mila sarà esentato.

Sala e la sua giunta stanno colpendo duramente chi, pur con minori disponibilità economiche, ha appena fatto scelte ecologiche e invece viene parificato al possessore di un'auto Euro 3 a benzina immatricolata 20 anni fa».

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