Cronaca locale

Coni, da Marzorati a Perri con il via libera di Malagò

Dopo le dimissioni dell'ex campione del canestro cresce la candidatura del mondiale di canoa

Lo «sponsor» è di quelli illustri. Giovanni Malagò, presidente del Coni interviene sul caso della sezione lombarda decimata da quando, nelle scorse settimane, il numero uno in carica, Pierluigi Marzorati, ex cestista di chiarissima fama, è stato messo in minoranza da larga parte della sua stessa giunta e costretto alle dimissioni.

La gestione Marzorati è finita nell'occhio del ciclone per una serie di comportamenti e decisioni che hanno messo in cattiva luce l'esecutivo uscente, peraltro assai vicino alla scadenza naturale del mandato. Sul capo dell'ormai ex numero uno, campione di basket, insomma poche luci e molte ombre, mentre cominciano a incombere le elezioni per il rinnovo del gabinetto chiamato a gestire il Comitato olimpico lombardo.

Ebbene proprio in questa fuligginosa situazione è intervenuto Malagò che ha lanciato il suo candidato ideale, facendo il nome di un altro illustre ex sportivo, il canoista cremonese Oreste Perri. Plurimedagliato con oro e bronzo a Messico '74, oro a Belgrado '75 e oro a Sofia '77, Perri è figura autorevole che ha già svolto incarichi politici. Non sarebbe dunque nuovo a guidare una squadra che governi con autorevolezza lo sport lombardo nel prossimo lustro.

Oreste Perri ha 63 anni e dal giugno 2009 al giugno 2014 è stato sindaco di Cremona in rappresentanza di una giunta di centrodestra, che comprendeva Popolo della libertà e Lega Nord. Alla scadenza, Perri si è ripresentato come espressione dello stesso polo politico (Forza Italia, Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra) con l'aggiunta di alcune liste civiche locali ispirate all'ala moderata. Perri totalizza il 33,3% dei voti e approda al ballottaggio dove conquista il 43% dei consensi contro il 56 del suo avversario di centrosinistra.

Molto stimato nella sua città, oggi Perri è diventato l'alfiere preferito di Malagò che non ha fatto mistero delle sue preferenze. A sua detta, infatti, sarebbe l'uomo giusto per restituire un assetto stabile e una guida concreta e sicura al Coni lombardo. Come uomo di sport, infatti è a conoscenza dei meccanismi e delle leve che possono aiutare lo sviluppo delle varie discipline nella nostra regione. E Perri le conosce assai bene. Allo stesso tempo l'esperienza maturata in politica, nel quinquennio come primo cittadino cremonese, gli ha dato - secondo Malagò - quegli strumenti necessari alla diplomazia che serve per reggere le sorti del sport regionale.

Ma non è certo che lo stesso Perri ora accetti una sua informale candidatura, seppur lanciata dal più autorevole degli esponenti del Coni. Seppur uscito nel peggiore dei modi e con l'attenuante di essere stato vittima di un'imboscata politica, da parte dei suoi stessi uomini, che si sono dimessi all'improvviso senza aprire un dibattito, Marzorati era deciso a ripresentare la propria candidatura per una riconferma ai vertici.

Ora occorrerà capire se gli resta ancora credito politico da spendere in sede elettorale.

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