Per il Consiglio dei rifugiati «è un gesto folle»

Il Consiglio italiano dei rifugiati ritiene che ci possa essere un collegamento fra il ritrovamento delle molotov davanti a un centro per immigrati nel quartiere di Greco e la strage di Niguarda ad opera del ghanese Mada Kabobo, immigrato irregolare in Italia. E manifesta addirittura la preoccupazione che gli omicidi possano «produrre conseguenze gravi per i tanti richiedenti asilo, rifugiati e migranti che cercano una via nel nostro Paese», riscontrando il pericolo di «strumentalizzazioni» sulla vicenda.
Questa è la lettura che dà il Consiglio: «Il gesto di un folle e di un criminale, di una gravità e di una efferatezza orribili. Questa è l'unica lettura da dare alla tragedia di Milano». Ma «la gravità di questo gesto, la voglia di fornire risposte - sottolinea il Consiglio rifugiati - non deve indurre in nessun modo a speculazioni su questa vicenda, né a strumentalizzazioni. Non sono né le leggi troppo permissive, né la mancanza di sostegno o le condizioni di accoglienza inadeguate, le cause di questo dramma. Ma la follia di un criminale».

«Il Cir - sottolinea ancora il Consiglio - è gravemente preoccupato che questo gesto possa produrre conseguenze gravi per i tanti richiedenti asilo, rifugiati e migranti che cercano una via nel nostro paese. Di cui il tentativo di attentato all'organizzazione Progetto Arca, davanti la cui sede questa mattina sono state rintracciate delle molotov, è la prima preoccupante avvisaglia».

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