Il console fa un passo indietro: «No a Plaza Perù»

La discussione se intitolare o meno una piazza di Bruzzano al Perù si conclude con un passo indietro dell'Amministrazione comunale e del console della nazione sudamericana. All'incontro in Consiglio di zona 9 convocato per ascoltare le parti, il diplomatico e i bruzzanesi inferociti, si sono presentate una cinquantina di persone per ribadire il proprio no a una scelta calata dall'alto e che rischiava di sfavorire l'integrazione invece che agevolarla.

Questo almeno il parere dei rappresentanti del quartiere che hanno saputo dell'intenzione del Comune, seguita a una formale richiesta della comunità peruviana, grazie all'attività sul territorio della Lega Nord e a seguire di tutto il centro destra. I residenti avevano il terrore di vedere la loro zona diventare il punto di ritrovo di tutte le feste sudamericane che spesso causano disagio e a volte problemi di ordine pubblico perché nella richiesta di intitolazione era compreso l'utilizzo esclusivo della piazza per le festività nazionali. L'immagine di decine di migliaia di peruviani intenti a festeggiare a suon di birre sotto casa loro li ha convinti a mobilitarsi. Sono state raccolte delle firme per tutelare quella che ormai viene chiamata «piazza degli aquiloni» da chi vive in zona. E si sono presentati in massa in Consiglio per ribadire le proprie preoccupazioni e le perplessità. Di fronte a ciò il console del Perù ha preferito ritirare la proposta di intitolazione, così come ribadito da Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune, che ha anche invitato in cittadini a presentarne una per chiedere di ufficializzare il nome Piazza degli Aquiloni. «Evidentemente questo nome corrisponde a un vissuto della comunità - ha punzecchiato Del Corno - curioso che se ne ricordino soltanto adesso». Stilettata subito rispedita al mittente da un boato dell'aula. Non è stato solo rappresentante della sinistra a criticare gli interventi dei bruzzanesi: Antonella Loconsolo, vicepresidente di zona 9 in quota Sel, ha replicato su Facebook a una signora che aveva rimarcato come certe comunità straniere tendano già a isolarsi da sole: «Che una cittadina si permetta di dire in commissione consiliare che nelle scuole i bambini italiani non possono giocare o integrarsi con i bambini peruviani è una cosa che mi fa ribrezzo». La signora bionda intervenuta però, non ha detto questo. «È una vittoria dei cittadini e della buona politica - ha commentato Andrea Pellegrini, consigliere di zona leghista - cioè quella che si è limitata a informare la gente che si è mobilitata e ha ottenuto di far cambiare le scelte calate dall'alto».

«Un grazie al console del Perù che ha rinunciato a tale richiesta presentata male dal Comune che non ha ascoltato prima i cittadini della zona - hanno scritto Alessandro Fede Pellone e Gabriele Legramandi, rappresentanti di Forza Italia in zona 9 - rispettiamo l'esigenza di uno spazio per la comunità peruviana, ma va ricercato col consenso di tutti».

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