Ospiti discutibili, per qualcuno anche poco graditi. Ma accolti dalla porta principale a Milano. Sala Alessi a Palazzo Marino sarà teatro, oggi, di una conferenza dibattito sulla «situazione di crisi democratica in Bangladesh». E l'incontro, promosso dall'associazione della Comunità di Bangladesh di Milano, rischia di essere un boomerang per l'amministrazione comunale. La contesta Matteo Forte, consigliere comunale del Polo dei milanesi. Un centrista attento al tema centri islamici. Forte ha dato battaglia sul bando comunale per le moschee, ed è stato lui a sollevare il caso delle due associazioni inserite in altrettante black list sulla sicurezza nazionale - in Germania e negli Emirati Arabi - e nonostante questo iscritte all'albo comunale delle religioni a Milano.D'altra parte l'attuale amministrazione comunale ha più volte dato prova di scarsa perizia diplomatica sul terreno del rapporti col mondo islamico. E, secondo Forte, l'evento previsto per le 10 nel salotto buono del Comune, con partecipazione dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli e della consigliera comunale Maria Rosaria Iardino (fra l'altro due sostenitori del moderato Beppe Sala alle primarie del Pd) rischia di essere - a dir poco - un'altra gaffe. Il punto è la partecipazione all'incontro di un rappresentante del Bangladesh nationalist party. «Dal 5 gennaio 2015 - spiega Forte - in occasione dell'anniversario delle elezioni in cui ha vinto l'Awami League (partito socialista), il Bnp ha organizzato in tutto il Paese una serie di scioperi e disordini». Il Paese ha rischiato il caos: «Nel corso dei disordini riferisce Forte - ci sono stati 100 vittime e centinaia di feriti». Questa lettura sul profilo ideologico e sull'azione di queste componenti e dei lori alleati, sarebbe confermata anche dagli operatori del mondo cattolico, che nei teatri particolarmente caldi, come questo, svolgono la funzione di «antenne diplomatiche» della Chiesa. Un mondo questo, che Forte conosce da vicino, e che lancia segnali allarmato sulla situazione del Paese: «Il Bnp aggiunge - opera in una stretta alleanza con il partito islamista Jamaat-e-islami, a trazione salafita. Ai loro attivisti vengono attribuiti dalle autorità locali i recenti omicidi di Cesare Tavella, il cooperante italiano ucciso lo scorso settembre a Dhaka la capitale, del cittadino giapponese Hoshi Kunio (avvenuta lo scorso 3 ottobre) e il più recente tentato omicidio del missionario del Pime Padre Paolo Parolari. In un mix di fanatismo religioso e nazionalismo esasperato sottolinea Forte - la coalizione del Bnp e della Jamaat-e-islami, che mira a rovesciare il governo in carica, punta il dito contro gli stranieri e le minoranze religiose, tra le prime vittime degli attacchi incendiari e delle aggressioni fisiche dei loro attivisti».Un altro elemento di preoccupazione viene sollevato.
«Temo aggiunge Forte - che esistano legami tra queste organizzazioni politiche e il Bangladesh Cultural and Welfare Association». L'organizzazione era risultata prima nella graduatoria comunale per l'assegnazione dell'area di via Esterle, messa a bando per la realizzazione di una nuova moschea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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