Latte, panettone, polenta. E poi i formaggi, tanti e buonissimi: gorgonzola, crescenze, stracchini, grana padano, taleggio. I vini di Franciacorta, dell'Oltrepò e della Valtellina. E poi bresaola, ciccioli e salame Milano. Sono solo alcuni, ghiotti, esempi, che possono essere estesi con ogni altro genere di alimento nato in Lombardia. Questi prodotti avranno corsie preferenziali nei nuovi centri commerciali: sono previsti incentivi per chi allestisce corner dedicati alla vendita di prodotti a chilometro zero.
A stabilirlo è una delibera approvata venerdì scorso dalla giunta regionale, che dovrà adesso passare in commissione per un parere non vincolante entro il prossimo 31 dicembre, quando scade la moratoria per l'apertura di nuovi centri commerciali. Così Roberto Maroni ha spiegato lo spirito degli angoli dedicati ai prodotti locali negli ipermercati: «Non possiamo imporlo per legge, ma vogliamo favorire con ogni mezzo la distribuzione della nostra eccellente produzione agroalimentare lombarda».
La delibera approvata contiene le nuove disposizioni per l'autorizzazione delle grandi strutture di vendita. Tra le principali novità, il divieto di costruire o espandere centri commerciali nelle aree agricole. La Regione si impegna inoltre ad adottare misure per la tutela del paesaggio. «Si tratta di una scelta significativa e politicamente rilevante - ha spiegato Maroni - con cui la Lombardia, la prima regione agricola d'Italia e una delle prime in Europa, conferma questa sua vocazione agricola, una vocazione che vogliamo tutelare, nel rispetto dell'ambiente e dei nostri cittadini. Pertanto le nostre aree agricole rimarranno e verranno mantenute e tutelate».
Nella valutazione delle richieste, non avrà voce solo il Comune interessato, ma anche quelli vicini, a cui vengono trasferite quote degli indennizzi. Previsti incentivi anche per le nuove assunzioni di giovani, donne e diversamente abili.
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