Cronaca locale

La Corte dei conti bussa a Pdl e Lega per 500mila euro di rimborsi allegri

Mentre l'indagine penale sui rimborsi allegri intascati dai consiglieri regionali lombardi è ancora in corso, a tirare le fila della vicenda delle note spese del Pirellone è la Corte dei conti. Anche stavolta, il cerchio viene stretto solo intorno a esponenti del centrodestra, ma il comunicato diffuso ieri dalla magistratura contabile ricorda che sotto la lente ci sono anche i consiglieri e gli ex consiglieri dell'opposizione di centrosinistra, e che per vedere anche questi ultimi chiamati a restituire il maltolto si tratta solo di aspettare.
La Corte dei conti aveva già emesso l'avviso di fine indagini qualche mese fa contro un primo gruppo di consiglieri di Lega e Pdl, cui era stato chiesto di risarcire circa un milione di euro. Al nuovo gruppo di politici di maggioranza vengono contestati rimborsi illeciti per circa mezzo milione di euro: il comunicato parla di «rimborsi ottenuti, nel periodo 2008-2011 e nella prima parte del 2012, tramite i gruppi per spese del tutto estranee al mandato consiliare e spesso palesemente attinenti interessi personali del singolo consigliere». Oltre che ai singoli richiedenti, la restituzione verrà chiesta ai presidenti dei due gruppi consiliari in quanto responsabili della contabilità dei gruppi stessi. Lo stesso trattamento è atteso per altri 65 esponenti di maggioranza e di opposizione «di cui 37 riconducibili ai gruppi «Il Popolo della Libertà» e «Lega Nord» e 28 ai gruppi consiliari di opposizione del periodo 2008-2012».


La logica della Corte dei conti è più rigida di quella della Procura della Repubblica che, secondo quanto si è appreso ultimamente, si prepara invece a effettuare una robusta scrematura delle posizioni dei consiglieri finiti sotto inchiesta, chiedendo il processo solo per i casi più eclatanti.

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