Così i milanesi pagano la «cena sospesa» a chi ha perso il lavoro

Distribuiti 4mila ticket da 10 euro ciascuno a 89 persone. Coinvolti 60 ristoranti e bar

Elena Gaiardoni

Obiettivo 60. Questo il numero di ristoranti e di bar che la Caritas Ambrosiana si propone di raggiungere entro la fine del 2017 per quanto concerne l'iniziativa «Cena sospesa», progetto varato nel semestre di Expo, ma sviluppato con successo per l'intero corso del 2016. Insieme alla Caritas, Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), Confcommercio e Epam (Associazione provinciale milanese dei pubblici esercizi). Sono stati 4 mila i buoni pasto da 10 euro distribuiti in un anno a persone in difficoltà. Non si tratta di senza tetto, ma uomini e donne che hanno perduto il lavoro a causa della crisi e che stanno tentando un lento cammino di recupero, attraverso la ripresa di altre attività.

Della «Cena sospesa» fanno parte 23 ristoranti milanesi, a cominciare da nomi come Cracco e il Savini. All'interno del locale si trova una teca dove i clienti possono lasciare una donazione che poi sarà convertita in buoni pasto. Beneficiati dai ticket 89 disoccupati milanesi, che hanno potuto usare i buoni in qualsiasi luogo della città, anche per fare la spesa al supermercato.

Nel 2016 «Cena sospesa» è terminata con il «Cenone sospeso», offerto spontaneamente dal ristorante Kapuziner Platz di viale Lazio. «Abbiamo cominciato partecipando alla proposta della Caritas, ma già dalla fine del 2015 ci è piaciuto offrire personalmente il cenone a chi non poteva permetterselo. Abbiamo ripetuto il dono nel 2016 per 37 persone e continueremo con il 2017. Vogliamo che diventi una tradizione» spiega il proprietario del ristorante Alessandro Provolo.

Se la crisi allarga il divario tra ricchi e poveri in denaro, la speranza è che i ricchi in soldi diventino poveri di spirito, avvero imparino a donare. Dalla Caritas Ambrosiana sostengono che i milanesi si sono mostrati generosi al primo anno di prova, al punto che ora le teche saranno distribuite in altri 40 esercizi di ristorazione che si aggiungono alla ventina dell'inizio. Questo è l'appello della Caritas: milanesi, potete fare molto per costruire una città equa, basta mettere 10 euro, o di più, in una apposita cassetta quando uscite al ristorante.

Chi vuole beneficiare del ticket di «Cena sospesa» deve rivolgersi alla sua parrocchia d'origine. Per il Cenone 2017 altri ristoranti seguiranno l'esempio del Kapuziner Platz, autore di un gesto di solidarietà a base di leccornie bavaresi: sidro, bretzel, knoedel, spadellata di manzo con patate, ampia varietà di birre.

Se la crisi toglie un piatto a chi ne ha solo uno, chi ne ha tre aggiunga un posto a tavola, questo è il monito di un'avventura partita per dare più significato al tema del cibo scelto da Expo 2015, continuata perché il cibo è la necessità quotidiana. Chi «non lavora, non fa l'amore», diceva una canzone, e chi non mangia non lavora.

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