(...) Si farnetica di «gravi intromissioni», «violazioni», «pressioni sulla scuola» a proposito dell'intervento del municipio 9, che con l'assessore Deborah Giovanati ha sollevato il caso delle «lezioni» ad alto tasso di politicizzazione. Interviene una deputata milanese, la responsabile Istruzione del Pd, Simona Malpezzi, e dichiara che «è grave quello che è accaduto alla scuola media statale Verga». La strategia è chiara: si sposta il problema sul tema, presentato coi crismi del politicamente corretto, e si elude la vera questione: chi parla nelle scuole? Malpezzi discetta degli obiettivi: «Contrastare i pregiudizi» e «prevenire discriminazioni». Ma nessuno spiega perché devono farlo (solo) esponenti del Pd. «L'autonomia scolastica non è stata violata da chi ha denunciato che il Pd va nelle scuole» rimarca Giovanati.
Una circolare della scuola ha informato che è stato annullato l'incontro sulla donna nell'islam con la «scrittrice» Sumaya Abdel Qader, e nessuno a sinistra sembra ricordare che è anche e soprattutto consigliera del Pd, oltre che ex dirigente del Caim, il (peraltro discusso) coordinamento di moschee milanesi. Il consigliere Matteo Forte sostiene senza indugi l'assessore Giovanati. «Sta conducendo una battaglia sacrosanta, che è di tutta Milano Popolare - dice Forte - Se vuoi parlare di Ius soli, gender e islam fuori dalle ore curricolari a studenti minorenni i casi sono due: o coinvolgi i genitori e garantisci pluralità di voci, o rinunci a farlo a scuola e lo organizzi al circolo del tuo partito». È chiaro che la politica a scuola fa capolino. Il provveditore Marco Bussetti ha parlato di autonomia delle scuole, spiegando che alle Pizzigoni è stato invitato «un relatore», un avvocato, ma Milano conta 20mila avvocati e l'invitato, Alessandro Giungi, guarda caso è stato consigliere comunale Pd e ricandidato (primo dei non eletti). E guarda caso era accompagnato da un altro pd, il responsabile Giovani Paolo Romano, consigliere di Zona. Forse passava da lì in quel momento. «Nessuna lezione di Ius Soli, solo un avvocato e un giovane consigliere che spiegano il concetto di cittadinanza» ha detto Romano, ammettendo che si è parlato della legge in vigore e della riforma. Intanto nessuno sa spiegare perché ci fosse anche lui: «Io - dichiara Giungi - sono stato chiamato dalla scuola come avvocato, non ho incarichi, ho risposto alla richiesta di intervenire per parlare di cittadinanza, senza alcun riferimento ai partiti. Sono molto dispiaciuto di certe accuse».
E la presenza del giovane Pd? «Bisogna chiederlo a Romano e alla scuola. Io rispondo della mia presenza». Intanto la responsabile Giovani Lega, Laura Aguzzi, incalza: «Un fatto così grave non può rimanere taciuto, chiediamo sanzioni e che non accada mai più».Alberto Giannoni
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