La Costituzione inizia il tour dalla città «fondata» sul lavoro

Partita ieri da Milano la mostra itinerante sulla carta Filmati storici, incontri e i commenti audio di Benigni

Prima tappa, Milano. «Il Viaggio della Costituzione» parte da qui e il premier Paolo Gentiloni, ieri al taglio del nastro, ha voluto ricordare le parole che Piero Calamandre, il più citato tra i padri costituenti, rivolse proprio agli studenti milanesi il 26 gennaio del 1955, nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria: «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione». Gentiloni ha aggiunto che «questa frase vuole dire che la Costituzione è nata dove migliaia di ragazzi hanno perso la vita nel corso della Resistenza». E nel settantesimo anniversario della carta la presidenza del Consiglio ha promosso con la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale una mostra sulla Costituzione in dodici tappe, dopo il capoluogo lombardo si sposterà a Catania, Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi, e Reggio Emilia. A ciascuna città è associato uno dei primi dodici articoli, che recano i principi fondamentali, e un tema intorno al quale vengono promossi incontri, dibattiti e lezioni di storia a cura di Laterza anche per le scuole. La mostra itinerante - visitabile gratis da ieri fino a domenica nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale - offre filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave oltre ai commenti audio ai dodici articoli fondamentali affidati alla voce di Roberto Benigni. A fine percorso, i visitatori possono rinnovare simbolicamente la propria adesione alla carta apponendo una firma virtuale accanto a quella dei padri fondatori. A Milano, «motore economico» del Paese, è associato il primo articolo della Costituzione che dichiara l'Italia «una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione e a una importante riflessione sul tema della Democrazia».

Il sindaco Beppe Sala, ieri all'inaugurazione al fianco del premier, ha definito «un onore» che per la partenza del viaggio la scelta sia caduta proprio su Milano, «sappiamo - ha aggiunto - che è la città del lavoro e vogliamo metterlo al centro della nostra azione. Siamo nella fortunata situazione in cui la disoccupazione è diminuita di un punto percentuale e e il turismo cresce a doppia cifra. A Milano si consolidano i fondamenti della Repubblica». Ad agosto il tasso di occupazione delle camere d'albergo è salita del dieci per cento rispetto all'estate 2016.

E il movimento dall'estero potrebbe crescere ancora se il capoluogo vincerà la sfida a 19 con le altre città europee che si sono candidate ad ospitare l'Agenzia del farmaco in fuga da Londra dopo la Brexit. «Vedo che anche per il governo portare a casa Ema sarebbe importante, mi pare sia molto determinato e la cosa mi rassicura. Gentiloni è sul pezzo» secondo Sala. Ma la sfida è in salita.

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