Il Crt chiude in anticipo la stagione «Inevitabile dopo i tagli del Comune»

Il Crt chiude in anticipo la stagione «Inevitabile dopo i tagli del Comune»

Il CRT non porterà a termine la stagione 2011-2012. Gli eventi in calendario a maggio sono stati cancellati «per non aggravare una situazione economica già molto pesante», come recita un comunicato diramato ieri. Non verrà quindi realizzata la rassegna dedicata alla situazione del nuovo teatro in Lombardia, prevista per la seconda metà del mese, ma non si terranno neppure i due spettacoli dei Motus in cartellone la prossima settimana (mentre il terzo elemento del «trittico» di cui era composto il Progetto Antigone, «Iovadovia(antigone)contest #3», andrà in scena come previsto al PIM Off il 4\5 maggio 2012).
Il comunicato (che porta in calce la firma del direttore artistico del teatro, Silvio Castiglioni) prosegue ricostruendo i vari passaggi che hanno portato a questa «scelta dolorosa ma necessaria». L'Amministrazione comunale ha effettuato un taglio del 50% del contributo previsto al CRT per il 2011, «con l'aggravante che la riduzione, definita in un primo momento un “semplice orientamento“, e operata in contrasto con quanto la stessa Amministrazione aveva in precedenza formalmente già annunciato, è stata comunicata solo alla vigilia della conferenza stampa di presentazione di una stagione 2011-2012 ovviamente già chiusa, e chiaramente disegnata su altri parametri economici».
Per comprendere la situazione va aggiunto che il CRT aveva percepito negli scorsi anni fondi superiori a quelli degli altri stabili di innovazione, poiché non poteva più utilizzare in modo continuativo il Teatro dell'Arte, ritornato nella piena disponibilità della Triennale. La perdita di una platea da circa 250 posti ha contribuito notevolmente a un danno economico di vaste proporzioni, che Castiglioni coraggiosamente ha riassunto in queste cifre: «150 mila euro in meno dal Comune; 120 mila euro perduti mediamente in un anno per la mancata commercializzazione del Teatro; 50/60 mila euro il mancato incasso annuo per l'indisponibilità per l'intera stagione di un teatro di almeno 200 posti; 17 mila euro per l'affitto di un magazzino. Fanno oltre 300 mila euro in meno!».
Ora la sorte del CRT dipende, ancor più che in passato, dalla possibilità di trovare una sede adeguata per la sua attività. Il Salone di via Ulisse Dini, con i suoi cento posti, può rimanere un punto di riferimento per le compagnie giovani, ma non potrà mai ospitare le produzioni di autori di richiamo come Emma Dante.

Il Teatro dell'Arte si trova in un limbo dal quale, considerato l'attuale assetto gestionale della Triennale, sarà difficile uscire. Solo una decisione politica forte e chiara potrebbe sbloccare la situazione. Per il momento, interpellata dal Giornale, l'Amministrazione comunale ha risposto con un eloquente silenzio.

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