L'industria della creatività occupa un posto importante in Lombardia. E la Lombardia è fra le prime tre regioni europee per numero di occupati del settore, dopo Île-de-France (Parigi) e Inner London.
Il settore adesso resta in attesa degli eventi. Di riforma del copyright si parla molto in questi giorni. Ieri, la questione ha tenuto bando al Parlamento europeo. La plenaria di Strasburgo ha respinto la proposta della commissione giuridica per l'aggiornamento delle leggi sul diritto d'autore nell'era digitale. Il voto implica che l'Europarlamento non potrà avviare negoziati sulla riforma con gli Stati membri e la Commissione. Il testo dovrà essere ridiscusso dagli eurodeputati prima di essere nuovamente votato nella sessione plenaria di settembre.
Contro la riforma si era pronunciato fra l'altro il ministro delle Attività produttive Luigi Di Maio. Una posizione molto criticata dalla capogruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda degli azzurri, che ha definito la «minaccia» di Di Maio di non recepire la direttiva Ue come «un atto di miopia politica che va contro i lavoratori dell'editoria, della cultura e della creatività». Per Gelmini la linea del ministro schiererebbe il governo «dalla parte dei giganti del web, che continuerebbero così ad arricchirsi sulle spalle di indifesi autori e artisti». Coerentemente con questa posizione, gli eurodeputati di Forza Italia ieri hanno votato a favore della riforma. E il milanese Stefano Maullu avverte: «Il rinvio del voto sul copyright non deve rappresentare una battuta d'arresto, anzi: la battaglia deve continuare». Maullu non dà credito alle argomentazioni usate dal ministro grillino: «Non bisogna prestare ascolto a chi sostiene che la direttiva minaccerebbe la libertà d'espressione - spiega - perché si tratta di posizioni superficiali e completamente errate». «Nel regolamento non è infatti prevista nessuna restrizione per gli utenti - aggiunge - e uno degli scopi della direttiva consiste appunto nel fornire la fruizione di contenuti di qualità, tutelando nel contempo i sacrosanti diritti di autori e artisti».
Il deputato milanese di Fi calcola che «in Italia, gli occupati nel settore creativo e culturale sono 1,5 milioni, più del 6% del totale degli occupati in tutto il Paese», mentre «il mercato del diritto d'autore vale ben 6 miliardi di euro ogni anno». «I creativi rappresentano un vero e proprio esercito - osserva - e la difesa dei loro diritti deve rappresentare una sfida per tutta l'Europa».
Anche in Lombardia, gli addetti del settore sono un piccolo «esercito». Le imprese culturali e creative sono 68.632 con un numero di occupati pari a 204.594. Molto rilevante la posizione della Lombardia nei settori del design (primo posto in Europa con 11.839 occupati), dell'editoria (terzo posto con 68.582 occupati), della pubblicità (quarto posto con 14.
949 occupati) e della produzione artistica e letteraria (quarto posto con 8451 occupati). La Lombardia infine è quinta nella classifica delle regioni europee per addetti nelle industrie basate sul copyright e per centri di produzione software in Europa.
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