Cronaca locale

Devastano il Cpr per evadere Tre magrebini in manette

Sedata dalla polizia la nuova sommossa in via Corelli Su 48 ospiti trovati due infettati Covid e subito isolati

Devastano il Cpr per evadere Tre magrebini in manette

E ci risiamo. Sembra proprio che negli ultimi tempi non ci sia pace per il Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Milano. Solo giovedì, infatti, era finito in manette un senegalese che aveva aggredito a calci e pugni due poliziotti. E venerdì sera c'è stato il bis, con un tentativo di evasione che, uno volta stroncato, ha portato all'arresto di due marocchini e di un tunisino accusati di danneggiamento aggravato in concorso. Tutto è cominciato poco dopo le 18 con l'esplosione di alcuni petardi fuori dalla struttura via Corelli 28. Nel Cpr al momento, c'erano 48 immigrati, di cui 40 di origine tunisina che, sentendo lo scoppio delle «miccette» ne hanno approfittato per iniziare un vero e proprio danneggiamento sistematico di qualsiasi suppellettile potessero trovare nei settori A e B, gli unici agibili al momento. Confusione, disastri, urla...L'humus adatto per tentare la fuga. Così mentre i due marocchini e il tunisino prima hanno distrutto le barriere anti scavalcamento in plexiglass, la polizia, per impedire che anche altri raggiungessero il tetto, hanno prima fatto in modo di allontanare il gruppone degli stranieri del Centro spingendoli nelle altre aree della struttura. Lì la polizia, in tenuta antisommossa, è dovuta intervenire perché, oscurate le telecamere, gli ospiti del Cpr hanno spaccato tutto, in particolare hanno strappato i rubinetti dei bagni di entrambi i settori che hanno poi utilizzato per sfondare la porta principale del settore A e le finestre della sala mense.

La polizia a quel punto ha fatto di tutto per arginare quella che ormai era una vera e propria sommossa. E circa due ore più tardi, verso le 20.30, anche il marocchino e i due tunisini che erano riusciti a salire sul tetto, sono stati fatti scendere grazie anche all'aiuto dei vigili del fuoco. Mentre i tre venivano arrestati, si è anche accertato che due degli ospiti del Cpr erano positivi al Covid e così sono stati isolati da tutti gli altri in una stanza apposita, allestita nelle vicinanze dell'infermeria.

«Va detto, innanzitutto, che i responsabili di tali danneggiamenti vanno puniti con il massimo della pena, non è tollerabile che si distruggano dei beni pubblici a spese della collettività» puntualizza l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. E aggiunge: «Ritengo necessario aumentare il numero degli agenti in servizio, anche in assetto antisommossa, per mantenere il Cpr in una situazione di sicurezza».

«In Lombardia, secondo i dati Orim (Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicità) e Polis Lombardia, ci sono 112 clandestini di cui metà soltanto nell'area metropolitana di Milano - aggiunge l'assessore di Regione Lombardia -. È necessario procedere in tempi stretti a un piano di rimpatri che tenga conto di questi numeri esorbitanti. Come dimostrano gli episodi accaduti al Cpr di via Corelli, spesso questi immigrati sono pericolosi sia a piede libero che nei centri di accoglienza».

E infine De Corato rivolge un accorato appello al ministro dell'Interno nonché ex prefetto di Milano: «Ministro Luciana Lamorgese, quando sarà avviato un piano di rimpatri?».

Commenti