Un gesto plateale. Da principe (principessa) del foro. Alessandra Silvestri, l'affascinate avvocato di Alex Boettcher, si sfila la toga e abbandona l'aula. Un atto di protesta per il presunto «accanimento» mostrato contro il suo assistito. Poverino, Alex Boettcher. Pm e avvocati di parte civile sono «cattivi» con lui. Gli fanno domande «troppo dure». E lui, dall'animo notoriamente sensibile, non ce la fa a sostenere tanto stress. Tanta acidità, verrebbe da scherzare. Se non fosse che qui non c'è nulla da scherzare perché la «coppia acida» Boettcher-Levato ha sfigurato la faccia - ma soprattutto la vita - a due giovani: Pietro Barbini e Stefano Savi. Per l'agguato a Barbini Alex e Martina sono già stati condannati a 14 anni.
Ora è la volta del processo per l'aggressione a Savi per il quale i due imputati hanno scelto strade processualmente diverse: rito ordinario per lui, giudizio abbreviato per lei. «C'è un clima di aggressività eccessiva da parte del pm e soprattutto delle parti civili», ha spiegato l'avvocato prima di farsi sostituire (ma solo per l'udienza di ieri) da un altro legale. Per la Silvestri, ci sarebbero «toni pesanti» nei confronti del suo assistito, mentre il presunto complice, Andrea Magnani (il suo ruolo negli agguati è ancora incerto), godrebbe di un trattamento «preferenziale».
Ai giudici, il difensore di Boettcher ha sottolineato che, in particolare nella scorsa udienza, Magnani «poteva circolare in aula e veniva chiamato “dottore“, anche se ha ammesso di essere stato presente a tutte le aggressioni». (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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