Cronaca locale

Digitale, strade, laghi e monti. Idee lombarde per il recovery

La Regione mette a punto 34 progetti per 35 miliardi. Priorità per innovazione e infrastrutture territoriali

Digitale, strade, laghi e monti. Idee lombarde per il recovery

Dalla pulizia dei laghi ai depuratori, da un'«infrastruttura per l'analisi dei dati» allo sviluppo della rete «5G», dall'adeguamento delle produzioni casearie al turismo. E poi ancora edilizia scolastica, ferrovie, strade e sistemi «intelligenti» per la riduzione dell'incidentalità. Sistemazione delle rete idrica e fognaria e ammodernamento degli impianti di irrigazione e bonifica. E misure per le imprese ovviamente. Ristori e sviluppo.

Sono alcuni dei 34 progetti che la Regione Lombardia ha inviato al governo, con la speranza che diventino parte integrante di quel piano nazionale che dovrà essere scritto per sfruttare le risorse messe in campo dall'Europa per la ripresa: i 209 miliardi del fondo Next Generation Eu, noto anche come «Recovery Fund».

La Regione guidata da Attilio Fontana da novembre ha messo a punto un lavoro certosino, con 34 schede che rappresentano interventi per complessivi 35 miliardi. Come dire, il 17% circa dell'intero ammontare dei fondi. Potenzialmente, potrebbero anche essere tutti finanziati, se è vero che la Lombardia rappresenta circa un quinto del Pil italiano (il 22%).

Il piano lombardo disegna uno scenario che parte dall'emergenza Covid ma va oltre. Nel piano ci sono interventi per la ripresa e investimenti, ristori e accesso al credito ma anche misure di accompagnamento delle imprese verso la transizione ecologica. La «sfida regionale» lombarda disegna uno scenario. Parte da un documento di indirizzo strategico sulla programmazione 2021-2027 che già era stato presentato a Bruxelles e metteva a confronto la Lombardia con altri motori economici d'Europa. Quel lavoro è stato «incrociato» con le priorità definite dalla Commissione europea ed ecco il piano, che è basato su quattro sfide fondamentali (il digitale, la transizione verde, la rigenerazione urbana, l'attrattività e le competitività territoriale) e traguarda due orizzonti: l'idea di una «smart land» che va oltre la «smart city», e la sostenibilità. «La sostenibilità - dice il presidente Fontana - non è un concetto astratto e non significa ritorno al passato. È un tema che impatta sulla vita quotidiana di tante famiglie e imprese e può dare prospettive interessanti. Nello scrivere le sue proposte, Regione Lombardia ha pensato a questo».

Decisiva la capacità di tenere insieme sostenibilità, innovazione e capacità di competere. La sua vocazione produttiva viene spesso associata al manifatturiero, ma la Lombardia è anche la prima regione agricola italiana e fra le prime in Europa. Si tratta quindi di pensare a un'agricoltura 4.0. Ma fra le «sfide» più interessanti ci sono anche un'infrastruttura per l'analisi dei dati e la digitalizzazione del sistema sanitario.

«La nostra regione - spiega Fontana - è forte non solo per la grande capacità attrattiva di Milano e delle altre città, ma anche perchè ha tutto un territorio forte intorno. Siamo una Regione in cui fino a 12 mesi fa si muovevano 3 milioni di persone ogni giorno, e questo può essere un problema o una risorsa. Se siamo connessi, fisicamente e non solo, se siamo capaci di governare questi flussi dando risposte certe, e semplificando le vita delle persone e delle imprese, tutto ciò può essere una grande ricchezza».

E adesso la palla passa al governo. Un governo che ha al suo interno molta «più Lombardia» del precedente. «Le nostre proposte ci sono - dice il governatore - sono serie, dettagliate, in linea con lo spirito e la lettera delle misure europee.

Noi siamo come sempre, disponibili al confronto, e ci aspettiamo che siano prese in considerazione dal governo».

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